Lo
scorso 13 febbraio a Lanciano si sono riuniti i rappresentanti dei
104 comuni della Provincia di Chieti ed i rappresentanti degli enti
che gestiscono il ciclo dei rifiuti urbani. Per la verità, per
quanto riportato dalle cronache, i rappresentanti dei comuni erano
solo 22. e questa la dice molto sull'attenzione che viene
effettivamente data alla gestione del ciclo dei rifiuti da molti dei
sindaci e da parte di molti attori
della politica non solo provinciale. Al di là delle frasi di circostanza per spiegare le motivazioni che sarebbero alla base della necessità di costituire una mega azienda partecipata dal respiro provinciale, salta all'occhio, leggendo la convocazione ricevuta dai sindaci, l'identikit già tratteggiato per la forma aziendale. L'identikit appare sovrapponibile, in versione attualizzata, a quello che già ben conosciamo dell'ACA.
della politica non solo provinciale. Al di là delle frasi di circostanza per spiegare le motivazioni che sarebbero alla base della necessità di costituire una mega azienda partecipata dal respiro provinciale, salta all'occhio, leggendo la convocazione ricevuta dai sindaci, l'identikit già tratteggiato per la forma aziendale. L'identikit appare sovrapponibile, in versione attualizzata, a quello che già ben conosciamo dell'ACA.
insufficiente dimostrando l'assoluta assenza ed inadeguatezza di molti dei politici che di ciò si sono occupati. È verosimile che siamo di fronte alla riproposizione dell'ennesimo probabile carrozzone. Questa volta però, essendoci diversi precedenti noti a tutti, i risultati appaiono già scontati, ancor più perchè molti dei soggetti sono gli stessi che hanno generato quanto di meno edificante e produttivo sotto il profilo gestionale in ambito pubblico si possa rilevare. Basti ripensare e ricordare le note vicende ACA. Questo appare un carrozzone gemello. Anzi il clone. Le modalità del costituendo sub ambito rifiuti della Provincia di Chieti ricordano e richiamano proprio l'ACA e in tutto e per tutto appare come il tentativo di clonazione che confermerebbe ancora una volta di più il fallimento della politica che tutto vuole fare meno che il proprio ruolo. Ci si dirige ancora una volta in senso contrario al mandato richiesto e ricevuto dai cittadini. Non solo non si risolvono i problemi, ma addirittura, tra chi li ha generati, si studia per come aumentarne il peso sui cittadini ormai sfiancati e sfiduciati. Non a caso la manifesta diffidenza di Chieti.