Resilienza? Già fatto

Raggiunta, anzi, superata, la quota "contatto umano reale" mi trovo a riflettere sul concetto di resilienza che pare vogliono per forza inculcarci per renderci più refrattari alla valutazione del perché accadono le cose ma per essere solo rispondenti ad un principio di azione reazione in modalità "subire".

Poi incontro persone che non vedo spesso e scambiando le famose "quattro parole" mi rendo conto che questo concetto, quello della resilienza, per come appare ci vogliano inculcare, gran parte degli italiani lo ha da molto tempo già interiorizzato e messo in pratica scientemente e metodicamente.

"Guardando gli altri, non mi lamento"
Questa è in sintesi, a mio avviso, la cifra che denota chi ha già ricevuto questo marchio nella sua corteccia celebrale sin nell'anima.

In questa frase, in molti casi, oltre alla rassegnazione ed all'esortazione ad "accontentarsi" per non mettere a rischio, visto come va, la propria presunta area di conforto personale raggiunta.

Parimenti denota un egoismo molto forte dovuto ad una visione di vita incentrata sulla distanza del proprio ombelico dal problema o meglio ancora, dalla radice del problema in chiave comune.

Mi sento sempre più distante da costoro e allo stesso tempo fortemente motivato nel fare ciò che faccio insieme ad altri.

Non so cosa sortirà, ma so che darà un senso al mio quotidiano. In ogni sua forma.

Rimetto le cuffie e riparto.

https://youtu.be/7hAdxhz3peY