È l'ora per Casalincontrada? (Parte 2)

Se si vuole guardare al futuro, con convinzione e concretamente, bisogna di fatto "uccidere" il passato.

Quella del futuro e il coinvolgimento dei giovani è la giusta fissa di molti di coloro che si occupano di attività sociali e non solo della politica. Ancor più quella locale ed amministrativa.

Non è semplice farlo e non esiste un manuale. Però non è troppo complicato comprenderne le dinamiche.

Spesso il primo passo che si intraprende è quello di rivolgersi a coloro che rimangono per scelta o per altro motivo ai margini e soprattutto ai giovani quasi sfidandoli alla partecipazione.

Errore su errore. Il primo errore si cui poggia questo secondo errore è sistematicamente fatto quando "la botte è piena" di consenso e le vele sono gonfie di energie diffuse ma sempre controllate e che debbono essere "gradite" ai o al timoniere.

Poi la nave rallenta. Le energie scemano. Il vento cala e le vele si sgonfiano.

Questa è la situazione di stallo che si è creata a Casalincontrada dal punto di vista politico/amministrativo.

Da un lato il blocco granitico alla possibilità altrui di "rivendicare" di poter provare ad essere eletto sindaco perpetrato da Mammarella con il suo terzo mandato in maniera palese, ma anche già con il secondo, visto che ha di fatto deciso dopo un periodo di riflessione.

Passare la mano allora sarebbe stato un passo verso il futuro non indifferente.

Dall'altro dall'opportunità creatasi, anche se inizialmente con comprensibili forti titubanze, dalla obbligatoria candidatura di Di Luzio dopo l'identikit che di fatto l'ha catapulta in questo, che proprio per una valutazione a posteriori in vista di un prossimo futuro sta tenendo la Di Luzio ben ferma nel mantenere il suo ruolo.

Di fatto sono due dighe al futuro.

Mammarella ha addirittura aumentato le potenziali future tensioni all'interno della sua lista al momento in cui si dovrà decidere il successore. E qui la competizione credo sia già, legittimamente, in atto da ben prima di questa rielezione, ovvero nei 5 anni precedenti, quell del secondo mandato.

Il rischio? Una forte spaccatura e quindi la dispersione delle energie e forze.

Dall'altro lato, quello dell'opposizione, realizzata la questione prima descritta, credo sia scattata la "protezione" della concreta possibilità futura di mantenere una opportunità  per persone già designate e facenti parte delle dinastie politico/amministrative ben conosciute dal casalesi.

Nulla di strano. Nulla di nuovo. Legittimo. Ma antitetico alle premesse ante elezioni.

Il problema credo sia quello di mantenere il gruppo di opposizione il più possibile unito nel tempo. E qui manovre credo, a sentire le "solite chiacchiere da bar", siano in atto cercando anche di ricostruire una linea partitica che faccia da collante e soprattutto da vetrina in un percorso, non semplice, di ricostruzione e allattamento della massa critica necessaria al consenso.

Cosi come quello di maggioranza che accumulerà sicuramente tensioni che la modalità "arbitro invisibile" inasprirà.

Sinceramente pensavo a qualcosa di diverso e non nascondo averci creduto. Premettendo che, se gradito un mio contributo,  non era minimamente considerabile un mio coinvolgimento diretto dal punto di vista del consenso.

Qualcosa che è stato tratteggiato ma che prontamente è stato rettificato e reincanalato in una modalità contraria a quella ventilata.

Per tutte e due le compagini, già attualmente presenti in consiglio, la chiave saranno i giovani...nella misura in cui camminino nella direzione che tracceranno i vecchi.

(Continua)

[Parte 1 nel link]

https://sergiomontanaro.blogspot.com/2025/02/e-lora-per-casalincontrada.html