Le vicende elettorali ultime per la rielezione del sindaco e il Consiglio comunale sono note a tutti anche se non ben chiare per alcuni passaggi ma tant'è che ognuno dà un suo valore a ciò a cui in un modo o nell'altro ha assistito.
Per quanto mi riguarda la famosa lettera alla cittadinanza per la rinuncia al proseguimento di un progetto che aveva già più di qualche mese alle spalle, al di là delle motivazioni, espresse e non, ha di fatto, a suo tempo, reso obbligata e credo anche forzatamente, la ricandidatura a sindaco, in contrapposizione a Mammarella, di Di Luzio.
Gli sviluppi elettorali li conosciamo tutti.
Partendo dal punto fisso del dopo elezioni, non si può non notare un forte blocco alla vita politico/amministrativa di Casalincontrada.
Specificatamente ritengo vi sia un forte blocco specialmente al rapporto tra maggioranza e opposizione.
Non intendo il rapporto tra le persone, ma quello della modalità di fronteggiare le azioni dell'una, la maggioranza, e dell'altra, l'opposizione.
Questo forte blocco che a mio avviso è scivolato in una inutile e sterile polemica di contrapposizione legata proprio ai trascorsi da sindaco della Di Luzio stessa.
E chi scrive sa benissimo di cosa parla.
Anche volendo apprezzare il carico politico che la Di Luzio ha assunto su di sé accettando la candidatura nella scorsa primavera, con tutte le premesse e le implicazioni, credo sinceramente che sia suo dovere liberare il campo dal totem del "quando c'eravate noi" legato solo ed esclusivamente al suo nome.
Sarebbe salutare che questo avvenisse il prima possibile in maniera da dare la possibilità al gruppo di minoranza di organizzarsi diversamente e soprattutto propositivamente alleggerendo quel fardello che, sempre a mio avviso, è più simile ad un blocco di cemento contro cui si è puntato che ad un potenziale strumento si esperienza.
Nello stesso tempo sarebbe modo anche alla maggioranza, che non ha mai provato concretamente cosa significa avere un'opposizione.
Anche perché la stessa maggioranza trova sicuro beneficio nel ripararsi dietro il "quando c'eravate voi" arrivando a essere perfettamente sovrapponibile proprio a coloro che quando c'erano ad esempio hanno messo più e più volte il bastone nelle ruote dell'opposizione fino a modificare alcune parti del regolamento per rendere complicato anche l'accesso agli atti.
In questo momento c'è appunto una perfetta sovrapposizione tra loro di allora e quelli di oggi, compreso il ricorso alla palla in tribuna del pettegolezzo del tipo "mi hai detto...ti ho detto".
Quindi mi auguro vi sia presto una presa di coscienza in tale direzione da parte di Concetta anche e soprattutto per permettere una eventuale rigenerazione generazionale, scusate il gioco di parole, reso ancora più complicata dalla terza ricandidatura di Mammarella.
La terza praticamente in solitaria.
[Continua]