Acqua, soldi e +cetrioli

 

Torniamo a parlare di acqua.

Ma potremmo parlare di tutto ciò che produce soldi e soprattutto produce potere sui cittadini.

Sanità e cibo sopra tutto e poi telecomunicazioni e tutto ciò che lo stato italiano, in ossequio e accondiscendenza dei famosi colloqui sul Britannia nel '92 continua a regalare con ogni scusa ai privati.

In verità la motivazione alla base è sempre la stessa: non ce la fa il pubblico e perciò chiede ai privati il 'sostegno".

Quindi si ottempera mascherando di fatto questa auto-sconfitta, ricercata con tutte le forze, con formule societarie che prevedono una formale predominanza pubblica ma di fatto determinano la completa sudditanza al privato.

Poi con la scusa delle società in house, anche al 100% sotto controllo pubblico, la fine è la stessa.

Nello specifico della Campania alla motivazione di "non farcela" come pubblico perché non si hanno mezzi, si affianca l'investimento unicamente sostenuto da bollette e fondi pubblici. [1]

Si, hai letto bene.

Quindi, per cosa si chiama in causa il privato?

E credo che con la tanto sbandierata autonomia regionale divenuta tanto cara a FdI sarà ancora peggio.

Trattandosi di acqua possiamo dire che...siamo agli sgoccioli.

Nel senso che stanno privatizzando, che tradotto significa: regalando agli amici, anche settori di utilità vitale per i cittadini e evidentemente che con altro, vedi ad esempio Telecom, stanno più avanti di quanto pensiamo e hanno imboccato l'ultimo tratto.

Tutto l'arco parlamentare si è da lungo tempo riunito di fatto in un comune +Europa che possiamo tradurre in: +cetriolo per gli italiani.

[1] https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/08/09/news/acqua_de_luca_fermi_la_privatizzazione-423440380/