L'americanizzazione della nostra società è a buon punto.
Hanno avuto vita facile nel perseguirla.
Hanno iniziato con il cinema e piano piano sono arrivati al cibo e ora sono vicino alla conclusione: i capricci elevati a diritti a discapito dei diritti veri.
Tutto questo in una funzione commerciale della vita umana legata e rapportata al valore materiale che ognuno di noi ha in seno alla società intesa come una grande macchina che si muove all'unisono e secondo un disegno prestabilito in cui devi adeguarti pena l'esclusione.
E il prezzo da pagare è l'abiura di te stesso e il taglio delle tue radici.
E il motore principale, per gli ingranaggi, è la paura.
La paura di perdere la propria presunta qualità della vita misurata in termini tecnologici e di comfort.
Come in una specie di allevamento zootecnico apparentemente strutturato "gerarchicamente" secondo canoni utilitaristici accentrati ma apparentemente diffusi e espressi democraticamente.
Come una slot machine ci vogliono i i soldi per farla funzionare e a qualcuno capita pure di credere di aver vinto.