A mio avviso è palese che la questione Gaza e Israele è cavalcata in maniera forte da un lato e dall'altro per motivi di politica interna.
Spaccando sempre più in profondità e in maniera insanabile la nostra società e americanizzandola sempre più tanto che credo si irreversibile questo profondo mutamento.
Del fatto vero in effetti credo che ai veri attori di tutte le azioni di protesta e tutte le manifestazioni pro l'uno o pro l'altro non interessa più di tanto soprattutto per la consapevolezza dell'impotenza concreta e conclamata.
Ma rimane un terreno di scontro comodo su cui dirottare, da un lato e dall'altro, l'interesse concreto e continuato degli italiani.
Nei fatti si dimostra ancora la convergenza di fatto dei due schieramenti contendenti in riferimento a problemi che ci toccano da vicino e stanno via via minando in nostra irreversibile la nostra società.
Immigrazione clandestina e atteggiamento di gran parte degli immigrati clandestini con riguardo oltre che la violenza anche alla scarsa volontà di integrazione anche da parte dei regolari.
Problemi concreti per quanto alla possibilità di vita di tutti noi in relazione alla quotidianità rappresentata dalla sanità, lavoro, capacità di spesa anche per la sola sopravvivenza, sicurezza, abitazioni, scuola, famiglie e chi più ne ha più ne metta.
Si avvicina la finanziaria e questa confusione fa comodo.
Questo clima permetterà molto parlare e pochi fatti all'una e all'altra parte e farà perdere ulteriori porzioni di residua sovranità e credo anche di libertà vera alle persone.
Mel mentre si discute in maniera forte, si soffia sempre più sul clima di guerra in Europa, ma con ricerca di estensione in altre aree.
E tutto questo per accondiscendere alle volontà anglo-israelo-americane che sul loro legame imperialistico di mutuo sostegno basano la propria attività e chi non si accoda "muore".