In questi giorni girano alcune indiscrezioni
sulla possibile candidatura del Sindaco di Casalincontrada alle primarie PD per
la formazione delle liste per il Parlamento. Chiariamo subito che l’aspirazione
personale è e rimane legittima. A prima vista e in senso astratto si è portati
a pensare: magari. Avere un rappresentante in Parlamento del territorio
dovrebbe essere visto come una risorsa. Anche dai membri dell’opposizione. Ma
questo poi porta a ragionare e riflettere mettendo insieme tanti fattori. Soprattutto
cosa ha fatto il presumibile candidato per arrivare a tale opportunità e
valutare se tale opportunità che dovrà essere suffragata dal voto è funzionale al territorio o funzionale al sistema che occupa
il territorio.
Questa
valutazione è ancor più importante e delicata oggi con questo montante
sentimento popolare di rivalsa nei confronti della politica e soprattutto nei
confronti di chi la fa in maniera spregiudicata o poco rispondente alle necessità popolari. Quindi
cosa ha fatto il candidato per arrivare a ciò? Siede nel CDA ACA. Sono notorie
le intercettazioni rese pubbliche con cui si evidenzia come si è arrivati ad
essere sostenuti nell’elezione a tale prestigioso incarico. E’ vero, come ha
ben detto il Parroco di Casalincontrada, che nulla di penalmente rilevante è
stato commesso, ma neanche ci si è dissociati da tale metodo, non dico con le
dimissioni, ma almeno con una dichiarazione. Non dimentichiamo però che a detta
di molti lo stesso CDA ACA persiste e resiste proprio grazie al fatto che essendo
subentrato il Sindaco di Casalincontrada ad un membro dimissionario ci si sia
allungato il termine per la scadenza dell’incarico. Ma questo è oggetto di
dispute nelle sedi opportune. Poi si passa al Consorzio rifiuti del Chietino
dove il Sindaco di Casalincontrada ne è
stato presidente sino a pochi mesi fa e le questioni legate alle forti, anzi
gravi, problematiche finanziarie dell’Ente e della controllata CONSAC sono
cronaca anche di questi giorni. Il Sindaco di Casalincontrada continua a
sedere, come previsto dagli statuti degli enti, nell’assemblea e quindi
sostiene a sua volta chi l’ha sostenuta in precedenza votando i bilanci. Poi
c’è la questione dello stabilimento per il trattamento dei rifiuti che si
vorrebbe realizzare a Brecciarola sul territorio comunale di Casalincontrada e
a confine con Chieti e Manoppello. Le vicende sono note e si attendono
sviluppi. Le condizioni dell’Ente Comune di Casalincontrada sono ben note a
tutti. Quindi analizzando le varie attività svolte dal Sindaco di Casalincontrada
in questi circa 15 anni di carriera politica, e soprattutto le opportunità
avute di essere funzionale al territorio, appare molto più evidente che la
funzionalità è al sistema che occupa il territorio dal punto di vista politico.
Siccome Casalincontrada sente molto il problema della questione morale ed etica
della politica, aldilà delle eventuali responsabilità legali e penali, sarebbe
strano che si assistesse ad una inversione di tendenza e ad uno stravolgimento
delle opinioni espresse sinora da molti casalesi. Se a ringalluzzire il
sentimento e la predisposizione alla ricerca del bene singolo maggioritario
sarà sufficiente poter pensare che avere un santo in paradiso potrà sempre
tornare utile, senza però riflettere che già non da santo ma quando si era in
posizioni che possono ed incidono sulla vita quotidiana di tutti noi (acqua,
rifiuti) nessun beneficio come comunità si è potuto riscontrare, allora non mi
rimane che una cosa da fare: dimettermi da Consigliere comunale a
Casalincontrada. Lasciare già da subito. Senza attendere la fine del mandato.
Sperando che finalmente qualcuno alzi la testa e soprattutto che i casalesi si
risveglino dal lungo torpore indotto con massicce iniezioni di soddisfazione
personale tra l’altro neanche produttive, vedi le bollette arretrate per ICI,
TARSU, molte delle quali non dovute e aumento IMU. Ma poi mi chiedo con quali
occhi e con quali parole si potrà criticare la politica e quei politici che pensano solo a se stessi
ed alla propria carriera e tornaconto.