Per quanto all'Europa, inteso come continente, si sta per verificare quanto già descritto e reso risibile agli occhi dei più.
La maggior parte della produzione industriale, compresa quella dell'energiea, e soprattutto alimentare è di fatto nelle mani di pochi gruppi multinazionali e loro affiliati.
Questo non per il lavoro diretto ma per la gestione.
Così come la proprietà di terreno agricolo.
Ove non di proprietà si sta già agendo da tempo all'impoverimento dei proprietari che usano ancora agire in proprio per il mezzo della sperequazione del costo del prodotto al campo e quello alla fine della filiera, nel negozio, filiera completamente in mano a pochi.
Da un lato la marginalità a chi lavora è enormemente diminuita e continua a diminuire, dall'altro i costi all'acquirente finale sono enormemente cresciuti e continuano a crescere.
Il tutto con un potere di acquisto pressoché azzerato.
Tutto questo, unitamente a ciò che è avvenuto e che sta avvenendo in ambito geopolitico, porterà ad un repentino ulteriore impoverimento a valle dell'offerta e a monte della domanda.
Mentre vi affannate a dare la colpa a Tizio o a Caio piuttosto che a Sempronio, sappiate che in tutto questo prospera e prospererà sempre più la parte che fa capo alla finanza che è gestita interamente e da sempre da quella nazione che nazione non è ma da nazione tra le nazioni si muove e muove.
E quanto per noi in arrivo è facile comprendere cosa sia e cosa ci strapperà.
Il cosiddetto "darwinismo sociale" sarà più pesante e più pressante sarà troverà sempre più persone disposte a sostenerlo in nome di una falsa competitività che altro non sarà che una schiavitù sempre più profonda che affonderà le sue radici nella miseria umana.
Miseria materiale che per mezzo delle privazioni porterà ad innalzare ulteriormente il livello di miseria morale e sociale.
La maggior parte della produzione industriale, compresa quella dell'energiea, e soprattutto alimentare è di fatto nelle mani di pochi gruppi multinazionali e loro affiliati.
Questo non per il lavoro diretto ma per la gestione.
Così come la proprietà di terreno agricolo.
Ove non di proprietà si sta già agendo da tempo all'impoverimento dei proprietari che usano ancora agire in proprio per il mezzo della sperequazione del costo del prodotto al campo e quello alla fine della filiera, nel negozio, filiera completamente in mano a pochi.
Da un lato la marginalità a chi lavora è enormemente diminuita e continua a diminuire, dall'altro i costi all'acquirente finale sono enormemente cresciuti e continuano a crescere.
Il tutto con un potere di acquisto pressoché azzerato.
Tutto questo, unitamente a ciò che è avvenuto e che sta avvenendo in ambito geopolitico, porterà ad un repentino ulteriore impoverimento a valle dell'offerta e a monte della domanda.
Mentre vi affannate a dare la colpa a Tizio o a Caio piuttosto che a Sempronio, sappiate che in tutto questo prospera e prospererà sempre più la parte che fa capo alla finanza che è gestita interamente e da sempre da quella nazione che nazione non è ma da nazione tra le nazioni si muove e muove.
E quanto per noi in arrivo è facile comprendere cosa sia e cosa ci strapperà.
Il cosiddetto "darwinismo sociale" sarà più pesante e più pressante sarà troverà sempre più persone disposte a sostenerlo in nome di una falsa competitività che altro non sarà che una schiavitù sempre più profonda che affonderà le sue radici nella miseria umana.
Miseria materiale che per mezzo delle privazioni porterà ad innalzare ulteriormente il livello di miseria morale e sociale.