Province e provinciali.

La questione del riordino poco ordinato delle province pare si sia chiusa come al solito senza risolvere il problema e addirittura avendone acuiti molti di più.Confermo che il livello da abolire sarebbe, a mio giudizio, quello politico e non quello gestionale che andrebbe sicuramente rivisto e meglio organizzato sui territori senza alterane la capillarità e l'accessibilità ai cittadini. Ancora una volta, come per la vicenda rifiuti dopo l'emergenza nel pescarese dei mesi scorsi, si è assistito ad una furibonda lotta non per cercare di dare un contributo alla necessaria azione di riordino delle province ma a dare l'immagine
del gladiatore che lotta per mantenere alta la bandiera anche a costo di rendere la propria lotta inutile ed addirittura con possibile conseguente aggravio delle tante incongruenze amministrative e politiche del territorio. Ovviamente la vicenda che mi preme di più e che mi sta a cuore è quella riferita alla provincia di Chieti. Lasciando ad altro momento la disputa con Pescara. Ciò che è avvenuto in questi mesi all'interno del territorio provinciale di Chieti mi fa molto pensare. Si è assistito ad uno scollamento e ad una vera e propria polverizzazione del rapporto anche istituzionale tra i vari enti e le varie figure politiche che ci rappresentano a tutti i livelli nelle amministrazioni che ci sono più prossime. Parlo dei 104 Comuni, della Provincia e della Regione. La sensazione che si ha è che la vicenda sia di interesse non comune a tutte le municipalità, ma solo a Chieti città. Questa è una evidenza che sinceramente colpisce e fa riflettere. Si è evidenziata ancora una volta, e specialmente nei Comuni più vicini a Chieti, una disattenzione che non ha giustificazione alcuna. Ancor più alla luce delle future modalità di gestione del territorio provinciale che per la parte politica non sarà più eletta da una votazione popolare ma dai singoli Consigli Comunali e quindi rafforzando di fatto il legame tra enti comunali e gestione delle competenze proprie della provincia. Queste che potrebbero apparire come piccole ed insignificanti sfumature assumono una valenza forte e sintomatica dell'agire di molti personaggi che rimangono alla finestra occupandosi solo di salvaguardare le proprie prospettive in barba alla necessità di affrontare i problemi, anche per il mezzo di scelte impopolari. Sintomatico di questa difficoltà di rappresentare le problematiche amministrative piuttosto che una linea politica  è anche l'incontro di ieri dei Sindaci espressione di una parte politica con i rappresentanti della stessa parte in Regione Abruzzo. Sia ben chiaro che la ricerca di incontro e quindi di verifica e di costruzione di modalità propositive per gestire al meglio le questioni è sacrosanta, ma in questo preciso momento appare strumentale e priva di vero fondamento per la soluzione o la ricerca di soluzioni per gestire al meglio possibile le problematiche amministrative dei Comuni.