Non sei perchè non dici.

Troppo spesso usiamo parole che hanno significati ben precisi che poi nella spiegazione dei concetti per illustrare le azioni che diciamo di voler fare contrastano tra di loro se non addirittura si pongono proprio in antitesi negandosi vicendevolmente rendendo le parole chiacchiere perchè non seguite da fatti e ancor peggio nemmeno dal tentativo seppur minimo di realizzare o di provare a realizzare quanto detto. Del resto se nel medesimo concetto affermiamo e neghiamo quel che diciamo di voler fare è praticamente impossibile non rimanere impantanati.
E lo siamo ancor più nei fatti. Negli ultimi anni, oggi ancor più, in tanti, forse troppi, dichiariamo di voler essere alternativi a qualcosa. Ma cosa significa l'aggettivo alternativo? Per il vero i significati principali sono due e per alcuni versi anche contrastanti o almeno limitanti reciprocamente. Può significare Che procede in maniera alterna, alternante” oppure “Di chi o di ciò che non appartiene alla cultura predominante e non è integrato in un'istituzione“. Per noi in questo contesto ha valore la seconda definizione. Quindi è presumibile chi si presenta come alternativo a qualcosa e/o a qualcuno abbia un proprio progetto diverso dagli altri. Il termine progetto ha come significato “Studio preparatorio di un'opera, di un'impresa“ e non a caso ha come sinonimi anche le parole piano e programma e sono elementi indispensabili per poter formulare appunto un progetto ovvero “Ciò che si pensa di fare, di organizzare in futuro“. Ricapitolando: si è alternativi nel momento in cui si propone un progetto non uguale a quello di altri per ciò che si intende fare in futuroAltro importante elemento non secondario per poter pensare di proporre un progetto che sia alternativo è l'essere dotati di una identità. Ma cosa si intende per identità in termini di proposizione di un progetto che riguarda più soggetti? Essere dotati di una “Coincidenza di elementi, assoluta uguaglianza “ ovvero quel complesso di caratteri che distinguono una persona, in questo caso più persone, da tutte le altre tra loro aggregate, permettendo loro di redigere un progetto, un piano o programma, in questo caso alternativo a quello di altri per ciò che si intende fare in futuro.Vi è poi un passo successivo che possiamo fare o non fare per pensare di raggiungere i nostri obiettivi di realizzazione del progetto alternativo. Condividere il nostro progetto alternativo, o parti di esso, con altri gruppi che propongono il loro ricercando eventuali punti di contatto per mettere insieme e reciprocamente le forze in maniera da poter ritenere più verosimile il raggiungimento se non di tutti almeno di una parte degli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere con il nostro progetto contribuendo anche all'attuazione del programma/progetto dei nostri alleati. Allora possiamo pensare di poter realizzare il nostro progetto alternativo o parte di esso, che trae origine dalla nostra identità, anche trovando in altri progetti dei punti che accomunano i programmi e quindi alleandoci per condividere la realizzazione reciproca dei punti a cui teniamo. Identità e conseguente progetto alternativo uniti alla condivisione porta alla creazione di alleanze basate su punti programmatici specifici da realizzarsi per il mezzo della stipula di reciproci accordi di sostegno nella fase di approvazione delle proposte. Pensando di essere alternativo senza proporre un progetto chiaro e concreto, e nemmeno capendo se si ha o meno un'identità, che è alla base della redazione di una proposta progettuale alternativa, non è nemmeno possibile condividere per realizzare delle alleanze basate sul reciproco sostegno teso al raggiungimento della realizzazione del proprio progetto o parte di esso. Si assiste ad uno strano fenomeno: si diventa subalterno, ci si trova in una posizione inferiore ad altri all'interno di un'organizzazione gerarchica”.Da subalterno l'unica possibilità che rimane è seguire pedissequamente le indicazioni di altri perchè non si è dotati di un progetto alternativo derivante dalla propria identità e quindi non si ha nulla da condividere.
Si è in attesa di capire chi seguire e non con chi condividere.
Come il cane ci si morde la coda e non sei perchè non dici.
Si scodinzola. In attesa delle crocchette.