ELEZIONI PROVINCIALI 8 GENNAIO P.V.

Personalmente non mi sono mai sottratto alla responsabilità di un voto. Sia quando ne ero direttamente coinvolto in quanto candidato, sia e ancor più come cittadino e mi sono sempre prodigato a consigliare di esprimere il proprio pensiero in ogni caso. Ma il voto di domenica 8 gennaio per il rinnovo del Consiglio Provinciale nella nostra provincia mi vede fortemente CONTRARIO per modalità, premesse e soprattutto finalità. 
Mi colpisce inoltre la leggerezza con cui gli schieramenti si confrontano nella non curanza più totale da parte dei cittadini e soprattutto nella scioltezza con cui, l'indomani della battaglia referendaria, portabandiera dell'uno e dell'altro schieramento si ritrovano o a braccetto o a fronteggiarsi invertendo repentinamente la rotta dei propri pensieri e della spinta ricevuta, anche se indirettamente, da parte anche del proprio elettorato di riferimento. Le motivazioni sono tutte buone però nessuna utile e soprattutto conseguenziale. Basta poi osservare con occhio un tantino più critico e ci si rende anche conto, secondo il mio vedere, che in effetti si stà combattendo una battaglia che non è quella che si stà combattendo. Personalmente non mi resta che invitare gli aventi diritto al voto, ovvero i Consiglieri comunali, ad astenersi dal votare per segnalare con forza a chi dice di governarci la gravità della situazione fortemente e a questo punto paradossalmente ambigua e penallizzante per la nostra comunità provinciale così come per le altre province italiane. Eppure è abbastanza chiaro il rischio a cui i singoli si stanno proponendo dopo essere stati eletti e nella probabile impossibilità di chiudere i bilanci in maniera da non potere essere chiamati in causa in futuro. Sarebbe stato un valido colpo di reni dei nostri politici quello di decidere di NON presentare le liste. Ma altre questioni, che poco hanno a che fare con la quotidianità, incidono.