Una diversa forma di organizzazione e
soprattutto di mentalità, si dovrebbe applicare al settore della diagnostica
pubblica. Non è concepibile che vi siano delle liste di attese di mesi se non
di anni quando nello stesso momento strutture private convenzionate riescono ad
erogare il servizio quasi in tempo reale.
E' necessario cambiare mentalità ed
approccio, questo anche per meglio ammortizzare gli investimenti in tema di
nuove macchine e nuove apparecchiature tecnologiche che invecchiano senza aver
nemmeno recuperato, in termini economici, il costo complessivo sostenuto per
l’acquisto e la messa in opera. I tempi di utilizzo delle macchine vanno
ottimizzati e resi congrui allineandoli a quelli che hanno i privati. È
evidente che non è solo una questione di investimenti economici.
Per fare ciò
necessita un approccio ed un metodo che però non si limitino ad un semplice e
ragionieristico calcolo, ma che mettano alla base e come obiettivo finale la
soddisfazione delle esigenze reali delle persone e non il raggiungimento di
utili economici. Personale sanitario ben motivato, ben organizzato e
soprattutto dotato delle idonee strutture e mezzi, avrà sicuramente più piacere
nel dare risultati che oggi, anche con investimenti economici, non si riesce a
tradurre in qualità.
Tale competenza è regionale e riteniamo sia
necessario mettere in campo una mentalità differente nei fatti e non solo nelle
parole. La Giunta D’Alfonso si limita ad emettere atti sulla qualità e
soprattutto la tempistica delle prestazioni diagnostiche necessarie che poi
nulla sortiscono per la realtà delle persone che continuano ad essere trattate da questo governo regionale alla
sola stregua di numeri da statistica.