5 giugno 1989 e questo è solo quello che abbiamo potuto vedere per creare l'ennesimo mito da celebrare ogni anno per lavarci la coscienza ed ululare alla luna.
Il massacro, se non fisico, psicologico e morale, continua, senza che nessuno batta effettivamente un ciglio.
Questo è il metodo cinese che alcuni vorrebbero importare anche qui in Italia.
Vorrebbero importarlo in nome di una non ben comprensibile nuova vita ad un sentimento ed una spinta sociale che dovrebbe renderci tutti parte di un unico organo pulsante chiamato comunità.
Una comunità che però a ben guardare per costoro e per ciò che si prefiggono, e che in parte ci hanno fatto già comprendere, non è altro che l'annientamento della personalità umana e di tutte le sue sfaccettature che ci rendono diversi, per l'asservimento dell'uomo, per il mezzo principale della tecnologia legato alla paura.
Non è vero che non siamo una comunità.
Siamo un Popolo.
Siamo una Nazione.
Siamo tutto questo, ma in una situazione indotta e scientemente protratta per anni su cui al momento ritenuto opportuno da costoro, si è calata la scure della paura.
È veramente il tempo dei patrioti.
Democraticamente si deve ridare sovranità alla Nazione ed al Popolo.