È iniziata la festa del delatore?
Sembrerebbe di sì.
Il connubio tra la tecnologia, il suo uso e la delazione intrinseca in molti "uomini" sta cominciando a dare i primi risultati.
Si comincia ad intravedere la ricezione e l'attecchimento dell'innesto iniziato da tempo e inasprito nell'ultimo anno e mezzo per la creazione di un nuovo modus operandi, per la verità già ben conosciuto, ma con altre modalità.
La differenza sostanziale, a mio avviso, è appunto il connubio con la tecnologia e soprattutto con l'uso della stessa.
Si stanno preparando le menti alla modifica finale: l'assorbimento, forzoso, della coscienza dei singoli in una sorta di coscienza collettiva.
Questi passi credo siano necessari per la definitiva cinesizzazione della.mafgior parte del mondo e soprattutto di quelle aree, come l'Italia, dove l'Uomo, maiuscolo, ha creato e sviluppato il pensiero con tutto ciò che ne consegue in tutti i campi e che si estrinseca con la massima forma: la libertà. Quella vera.
La continua ricerca della devitalizzazione e il seccamento delle radici ne sono la testimonianza.
Molti non capiranno. "Ma che dici. Ti hanno bloccato su un social mica nella vita reale. Ma mi sembri un ragazzino."
Eppure se i dati, i meta dati come si chiamano, e la parte della nostra vita, comprese le opinioni, che si svolge sui social, ha un valore per costoro, significa che ha un valore anche per noi.
Infatti preparano le menti a quel che sarà per il mezzo ad esempio dell'ingegneria sociale e aumenta le fratture tra persone che vengono di fatto ingabbiate in una categoria preconfezionata ad hoc.
Poi, quando ci si accorgerà di tutto ciò nella vita reale... sarà tardi. Forse troppo tardi.