Come un rullo compressore


Si prosegue.

Anzi, si aumenta la pressione e si innalza la posta.

Come un rullo compressore il mainstream continua a compattare l'opinione pubblica a forza.

Il morale della truppa è alto dopo essere stato galvanizzato per gran parte di essa dall'introduzione di “regole” che nei fatti giustificano ai loro occhi il presunto sacrificio fatto per il bene di tutti.

Nuovamente il concetto di coscienza comune che riaffiora in maniera prepotente sotto la spinta dell'univocità comunicativa imperante.

I recenti misfatti parlamentari che di fatto hanno svelato la trasversalità della commistione hanno di fatto accresciuto il senso di soddisfazione di molti.

La stampa in maniera compatta ed unidirezionale pone al pubblico ludibrio a parole chiunque provi a ragionare sul merito delle scelte che di fatto hanno sancito la nostra perdita di libertà attaccandolo e soprattutto mescolando e confondendo i piano della discussione.

Emblematico è quanto accaduto alcune sera fa nel corso di una trasmissione “certificata” al Professore Cacciari.

È stato letteralmente costretto a zittirsi sconfortato da un conduttore che ad ogni costo ha versato ripetutamente di rovesciare i contenuti dei concetti espressi dal Cacciari per portarlo alla conclusione a lui, il conduttore, gradita: dimostrare, secondo lui, che l'importante sia solo ed esclusivamente che qualcuno si prenda cura di noi salvandoci dalla sicura dipartita.

Ancora il paternalismo che la fa da padrone. Ed a nulla valgono i dati e le considerazione anche di menti sino a ieri ritenute valide ed oggi invece ridotte ad una specie di sparring partner televisivo da mettere anche in ridicolo.

Questo atteggiamento sta perseguendo due obiettivi: galvanizzare i tifosi del paternalismo ad ogni costo e impaurire chiunque provi a dire il contrario.

Aver costretto Cacciari a dire che si zittiva perché non aveva più le forze di controbattere, la dice lunga sul clima che si sta apparecchiando . (Qui il link al video https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/super-green-pass-stefano-feltri-ce-un-problema-con-il-ruolo-degli-intellettuali-come-cacciari-dopo-15-09-2021-397205 )

Cosa possiamo fare e dire noi semplici cittadini che assistiamo a questa continua martellante e discriminante dimostrazione di protervia e violenza?

Non molto. Possiamo solo essere testimoni a noi stessi di ciò a cui assistiamo ponendoci ad esempio in una condizione si osservazione non attiva che ci permetta di mimetizzarci e galleggiare tra i flutti minacciosi.

Mi sovviene un'immagine tipica specialmente nei film di azione: l'eroe di turno che inseguito dai nemici si trova stretto tra i nemici stretti e la classica cascata.

Chiuso tra queste due opportunità la decisione deve essere rapida e decisa: affrontare i nemici che lo inseguono ed essere sicuramente sopraffatto, oppure, tuffarsi nella cascata, quantunque pericolosa, ma avere qualche possibilità in più di poter continuare la fuga sperando di superare il tratto pericoloso per poi magari poter discendere lungo un fiume più tranquillo e lontano dagli inseguitori?

È pur vero che nel salto si potrebbe finire sui massi o altre asperità che potrebbero danneggiarci, anche in maniera irreparabile, ma potrebbe anche accadere che si possa, anche se con qualche danno, superare il momento.

Ovvero, una reazione, oggi, in cui è evidente la lievitazione del sentimento pro limitazioni, percepite come premio per aver assecondato le richieste di chi sta guidando il tutto, potrebbe essere inutile in un'ottica di mettersi di traverso ad un processo che procede come una schiacciasassi.

Ricordate il famigerato detto: colpirne uno per educarne cento. Specialmente in relazione a quanto detto in diretta a Cacciari in merito al ruolo degli intellettuali.

Al momento, forse, specialmente in chiave futura, potrebbe, e credo lo sia, essere più accorti. Non vili. Tuffarsi nella cascata e rischiare anche di finire, però con anche la possibilitá di rimanere a disposizione per un augurabile prossimo futuro.

Prima o poi la presupposta superiorità che in molti oggi pensano di avere in virtù dell'adesione ai nuovi dogmi imposti dal pensiero unico e dalla propaganda lascerà spazio alla realtà, rivelandosi in tutta la sua drammaticità.

E lì ci sarà bisogno di essere presenti.

Dopo aver affrontato le cascate e le acque pericolose. Ma illesi. Anche se feriti.

A testa alta.