L'orizzonte



Guardare avanti verso l'orizzonte temporale futuro non è cosa facile. 

Oggi più di ieri. 

La conclamata e sempre più crescente onda discriminatoria sta raggiungendo vette impensabili.

Il mainstream martella sempre più dettando il ritmo e la maggior parte delle persone balla al ritmo imposto. Senza remore. Senza riflessione. Senza confronto. Senza coscienza critica.

Le limitazioni imposte ed in via di imposizione hanno radici profonde e stabili nel nulla e nella negazione dei diritti non solo sanciti dalla Costituzione e in tutti gli atti scritti dall'uomo sino a ieri, ma anche supportato dal buon senso e dall'esperienza diretta di questi quasi due anni.

Ma nulla. Il rullante rulla e la gran cassa detta il tempo. La gente balla. Si inebria di una presunta possibile libertà legata ad una scadenza senza riscontro oggettivo.

È stato raggiunto in livello alto dell'agenda pianificata anche nei minimi particolari.

A breve, colpendo il diritto alla possibilitá di lavorare e quindi di sostenere se stessi e la propria famiglia, il livello della pressione si alzerà ulteriormente.

Le cosiddette “riaperture in sicurezza", ma cosa significa non si capisce veramente, a breve daranno i frutti sperati ai registi ed ideatori del tutto. 

L'avvicinarsi della stagione fredda riaprirà forte il fronte, e si appesantirà la discriminazione verso chi ha idee diverse e soprattutto verso chi sottolinea ed evidenzia le incongruenze, volute, che stanno alla base di tutto.

Tutto è divenuto il contrario di tutto più e più volte nella narrazione del mainstream. E ancora verranno rovesciate e ribaltate tesi e teorie. Alla bisogna.

L'orizzonte è coperto di nubi sempre più scure e minacciose.

Non si riesce a proiettare il proprio pensiero oltre questo momento e questo spazio. Non è facile farlo. Per qualsiasi ruolo si abbia nella propria vita ed in relazione alla propria vita sociale.

Mi è capitato in passato di pensare a come sarebbe potuta essere stata la mia vita in momenti storici bui. Questo  pensiero non mi si rabbuiava mai perché ritenevo che quanto promessoci da e per 75 anni e messo alla base di una presunta pace e prosperità in Europa e nel mondo intero, non in maniera ipocrita, ma reale, ci si sarebbe sforzati di mantenere.

La mia generazione, quella dei “ricercati” del momento, ha vissuto un ottimo periodo e nello stesso tempo ha avuto contezza di quanto era accaduto prima. Non molto prima, ma abbastanza prima per essere un ricordo. Una memoria da custodire.

Invece oggi mi trovo a fronteggiare in momento che ricalca abbastanza fedelmente quei tempi in molti aspetti. 

Il primo proprio l'indifferenza dei più dettata dalla certezza, a mio avviso errata, che ciò che è accaduto allora non sia possibile che ritorni.

Eppure i presupposti ci sono tutti. Ed anche evidenti. Sempre se si guarda per vedere e si ascolta per capire.

Sarà un caso che siamo in un tempo in cui i vari passaggi di generazione hanno reso un fatto così lontano da non essere possibile parametrarlo e compararlo allo stato attuale.

In questo motivo forse risiede l'ostinazione di quella fascia generazionale a cui appartengo a non abbassare la testa in maniera definitiva?

Non lo so. Ma credo possa essere.

Il mainstream all'unisono colpisce forte e continuatamente. Non è facile sottrarsi al martellamento anche subliminale e continuo. Non c'è possibilità di non essere travolti. Ancor più se persona che per vari motivi, e per la paura indotta in maniera così violenta, non può e non riesce a sottrarsi al martellamento.

La realtà è questa che vediamo chiara anche se non sempre la comprendiamo: una malattia feroce si è affacciata al mondo, e non sappiamo ancora se invitata o meno, e subito, “approfittando” del momento, si è diffuso un flagello ancora più crudele e difficile da fermare e rintuzzare. Un motivo che ha ottenebrato i pensieri e le azioni di molti che si sono messi da subito, quasi come se fossero già organizzati, al servizio di chi da questa questione vuole trarre non solo vantaggio, ma vuole assurgere alla dimensione di essere considerati dei. Con potere di vita o di morte sugli uomini e sulla terra intera.

L'orizzonte è buio. 

Ma dietro l'orizzonte buio per le troppe nuvole nere, c'è sempre il sole.

E a quello dobbiamo pensare.

Mentre ci impegnamo in questa lotta. Non da tutti compresa. Ma per tutti portata avanti. Per quel che ognuno può e potrà fare e per come potrà farlo.

A testa alta.