Tra nozionismo e realtà

 


Ci troviamo di fronte ad un bivio.

Arrenderci al nozionismo o confrontarci con la realtà.

La definizione di nozionismo per il vocabolario Treccani è: "Conoscenza fondata su un complesso di nozioni, di mere notizie non approfondite né sinteticamente elaborate e organizzate; anche, metodo di insegnamento che privilegia la quantità di nozioni acquisite rispetto alla formazione critica dell'alunno." 

In questo ultimo periodo abbiamo visto e soprattutto subiamo una forte pressione con il chiaro intento di bypassare la nostra capacità critica.

Veniamo subissati di informazioni, anche contrastanti, che ci bombardano continuamente ed a senso unico.

L'obiettivo è quello di radere al suolo la capacità critica di ognuno di noi per sostituire il libero arbitrio e quindi la capacità di essere capaci di farsi un'opinione, con una sorta di coscienza collettiva che trae spunto da indicazioni che però non sono chiare e che basano la loro proposta su alchimie comunicative ed ingegneria sociale più che su pensiero e riflessione.

Ovvero non assistiamo ad un mutamento effetto di una vera eventuale evoluzione sociale del pensiero, ma ad una forzata modificazione profonda della coscienza dei singoli. 

Le azioni di molti sono frutto della spinta del mainstream che agisce da martello pneumatico nella mente delle persone con il chiaro intento di spingere a forza le persone verso un percorso di cui non si hanno chiare le prospettive. 

Non resta che mantenere la capacità di discernere le spinte che si ricevono cercando di non farsi cambiare e modificare i pensieri con lo strumento della paura abbinata alla confusione che non appare casuale, ma molto ben orchestrata. 

Il confronto, proprio per queste premesse e per come molti hanno perso la capacità di percepire la realtà, è divenuto estenuante quanto impossibile.

Al momento credo sia preferibile limitarsi ad osservare e soprattutto a non farsi tirare per la giacca in atteggiamenti negativi. 

Non siamo soli. 

Dobbiamo mantenere la capacità di discernimento delle informazioni nozionistiche care e funzionali al pensiero unico con cui cercano di spingerci a forza verso una concezione del mondo materialistica e livellata ammantando il tutto con buonismo e finto modernismo con il chiaro intento di renderci irriconoscibili a noi stessi recidendo le nostre radici e arrivando anche a modificare e decontestualizzare storia e culture in genere. 

Molti, troppi, non riescono a percepire questo passaggio a cui ci vogliono sottoporre a forza. 

Non secondario è la percezione del tempo in relazione alle azioni ed alle spinte a cui l'uomo è da sempre sottoposto da costoro.

Noi ragioniamo su periodi relativamente molto brevi come la nostra vita. Ovvero ragioniamo in termini di possibilità di essere protagonisti di un processo avviato.

Invece chi spinge l'uomo verso percorsi che periodicamente ripropongono il tentativo di sopraffarlo, ragionano in tempi di azioni ed effetti delle azioni stesse in periodi molto più lunghi. Ragionano in termini generazionali. Quindi progettano azioni su basi temporali molto diverse e molto più lunghe della vita di ognuno di noi.

Non a caso costoro sono sempre componenti delle stesse famiglie.