Le esequie finali


Presi da quella che pare debba essere la nuova quotidianità per il nuovo mondo che ci dicono sarà , ho la sensazione che a molti sia sfuggito un fatto politico di grande rilevanza.

Mi riferisco alle parole proferite da Matteo Renzi alla chiusura della Leopolda e che sono passate velocemente nel mainstream troppo impegnato sul fronte della demolizione della vita degli italiani per poi farli risorgere nel nuovo mondo.

Renzi ha parlato, riferendosi alla prossima fatica politica dell'elezione, direi nomina, del futuro (p)residente della Repubblica Italiana.

Partiamo da un punto che pare fermo nel panorama politico nazionale: quando parla Renzi qualcosa accade.

Oggi credo abbia il ruolo non solo dell'ago della bilancia per quanto alle possibilità di prevalere di uno dei due schieramenti che allo stato dovrebbero fronteggiarsi.

Schieramenti che cercano sempre più di mimetizzare le mutate prospettive politiche riproponendosi in una sorta di proposta imbalsamata e ancorata ad un concerto CDX e CSX che nei fatti è superato visto l'accondiscendenza diffusa e totale a Draghi.

Tornando a Renzi e al futuro viceré italico, l'identikit è tracciato.

Secondo Renzi, e credo secondo tutti i componenti il panorama politico nazionale, proprio in ossequio alla supina accettazione di quanto in esecuzione, il futuro inquilino del colle dovrà essere una figura che dovrà garantire la “transizione democratica” e limitare, se non eliminare, le residue pulsioni sovraniste.

Per intanto credo sia definitivamente esaurita la spinta sovranista di M5S, Lega e FdI che di fatto l'hanno solo usata come specchietto per le allodole elettrici per poi immediatamente buttarla alle ortiche fino ad inginocchiarsi al sacerdote del neoliberismo.

Il futuro, a questo punto immediato, sarà quello di cedere definitivamente la sovranità nazionale residua e per il mezzo della transizione democratica invocata da Renzi, ritrovarci in un presidenzialismo che di fatto, visto l'andazzo attuale e non solo da oggi, sarà una sorta di reggenza in nome  e per conto della EU ed alla quale il (p)arlamento sarà solo di copertura per una parvenza di democrazia.

Nei fatti ci si sta preparando alle esequie finali della nostra Nazione.

E la cerimonia sarà officiata dal sacerdote del neoliberismo: Mario Draghi. 

In un modo o nell'altro.

Whatever it takes.