Tanti ma soli


Siamo tanti ad essere consapevoli di ciò che sta accadendo nelle nostre vite.

Siamo tanti ad essere pronti a portare avanti la diffusione di questa che non è una sensazione. È un dato di fatto per come siamo vessati e spinti in un recinto senza poter dire o fare nulla pena l'esclusione da tutto.

Siamo tanti a voler contribuire ad una proposta che fermi e blocchi questo meccanismo perverso e inumano che ci sta travolgendo tutti.

Siamo tanti e paradossalmente siamo soli. Siamo soli anche quando siamo in tanti. Siamo soli anche se siamo tanti perché veniamo visti come “pazzi irragionevoli da fermare ad ogni costo che vogliono turbare la tranquillità altrui" grazie al preventivo condizionamento messo in atto da chi sta gestendo tutto ciò.

Siamo in tanti che invece vorremmo che coloro i quali pensano che vogliamo interrompere la loro tranquilla esistenza, apparente perché ad oggi è condotta in maniera cieca e sorda, si accorgano di ciò che sta accadendo e delle conseguenze a cui saremo sottoposti.

Siamo in tanti e in diversi campi e di diversa formazione.

Siamo in tanti ma soli coloro i quali hanno compreso il cambio radicale del paradigma politico che sta permettendo la realizzazione di ciò.

Siamo in tanti rivoli che però non riescono a riunirsi in un unico fiume.

Ma la politica, per sua utile sopravvivenza, nasconde questo cambio di paradigma a tutti noi. Mette dei filtri, dei veli, che impediscano ai più di comprendere questo passaggio già avvenuto dello scollamento e dell'abbandono della contrapposizione per la reciproca proposta da parte di due o più schieramenti politici.

Tutte le querelle che vediamo e che queste formazioni presenti in parlamento ed i loro rappresentanti mettono in atto sono solo esclusivamente ad uso e consumo della non comprensione riservata ai più che non riescono a cogliere questo passaggio autoreferenziale e senza contraddittorio.

Nei fatti, con ruoli diversi, ma marciando in unica direzione di mantenimento dello status personale, sono tutti parte di un medesimo disegno e ne sostengono la tesi fondante: il neoliberismo.

Siamo tanti ma soli e soprattutto ci muoviamo in maniera asincrona e scomposta quantunque abbiamo a cuore la medesima questione e prospettiva. 

Manca il vero collante che in questo caso non è la ricerca di obiettivi comuni, anzi, ma la possibilità per ognuno di esserne portatori in una compagine strutturata e riconoscibile che persegue la divulgazione del nuovo paradigma che si è di fatto impossessato della scena politica e quindi decisionale del Paese: noi e loro.

Si: noi, il Popolo, inteso come la forza produttiva e umana nonché culturale della Nazione messa in relazione ad altre culture e Nazioni libere, e loro, gli usurai dell'anima prima che delle cose materiali che di fatto vorrebbero azzerare proprio ciò che valorizza i popoli e li rende liberi e nello stesso tempo veramente diversi e compensativi tra di loro.

Siamo tanti ma siamo soli.

La scelta da prendere è quella di definire un unico denominatore e mettersi a disposizione  ognuno per il suo e senza pretendere nulla.

E questo va fatto unitamente alla ricerca di internazionalizzare il discorso.

Ritengo che specialmente nelle Nazioni che compongono il continente europeo sia possibile, direi di più, necessario.

Riportare i progetti politici nell'alveo delle singole costituzioni in maniera da creare e rimodulare le singole economie e culture senza doverle squassare per renderle asservite ad un fantomatico modello neoliberista apolide.

Questo non significa e non è il rinunciare ad una condivisione di obiettivi tra Nazioni libere e democratiche come il mainstream e le sue majorettes hanno da anni dipinto e descritto questa strada.

Anzi, sarebbe la vera e tale soluzione al dramma che stiamo vivendo che ci viene imposto a forza e che proprio per questo dovrebbe farci riflettere sul chi è sul come e quindi perché ci abbia guidato ed oggi spinto repentinamente verso questa soluzione pericolosa per tutti noi.

La strada è dura e complicata.

Ma va tracciata e percorsa. Sarà dura. Ma è l'unica soluzione.

Sennò rimarremo in tanti ma soli a dirlo ma senza produrre realmente nulla di concreto.