Buon Natale

 


Buon Natale.

Questo è l'augurio tra i più sentiti ed attesi dell'anno.

Le feste di fine anno e il Natale sono il momento massimo della socializzazione famigliare e non solo.

Al di là dell'aspetto religioso le festività natalizie riscaldano il cuore di tutti noi.

Si, è vero che ha assunto in significato marcatamente consumistico, ma è innegabile che il fascino di questo periodo rinfranca e rigenera l'animo di molti.

Ci si sposta da ogni dove per raggiungere i nostri cari, anche solo per poche ore.

Si vanno a trovare, o perlomeno si chiamano almeno per una chiacchierata telefonica, quei parenti che per un motivo o per un'altro durante l'anno non sentiamo. Così anche per gli amici e conoscenti.

Si ha una sorta di predisposizione alla tranquillità ed alla comprensione generalizzate, se non vi sono purtroppo rpoblemine questioni che lo impediscono di fatto.

Anche se non religiosamente, da un punto di vista umano e morale per noi occidentali questo periodo è importantissimo: ci fa chiudere un periodo, l'anno vecchio, e ce ne fa aprire uno nuovo, l'anno che arriva, non solo come mero cambio di calendario. Ma come una sorta di rigenerazione dell'anima e quindi ci ricarica per affrontare nuovamente questioni sempre uguali ma con una nuova carica.

Non a caso il Natale è ritenuta la festa della famiglia per eccellenza.

Come la viviamo e soprattutto la vivremo in questo frangente?

Sicuramente non bene.

Si poggia sempre l'attenzione sul fatto consumistico e su questioni generali, ma si dimentica sempre più spesso l'impatto di ciò che avviene sulle singole persone.

Dopo due anni di sacrifici dovuti a tutto ciò che conosciamo, al di là dell'aspetto sanitario, che i numeri già delimitano per quello che è e che è divenuto, dovrebbe ormai balzare alla comprensione presso che di tutti ciò che su di esso, a torto o a ragione, è stato costruito.

Le discordanti e dissonanti imposizioni hanno dimostrato, come.soedso dichiarato dai virostar stessi, che molte delle misure coercitive e fortemente limitanti per le singole persone sono un fatto ed una scelta meramente politica non supportata da tesi scientifiche.

Un inciso: questa parola, scientifico come scienza e tutte quelle derivanti, a mio avviso ha avuto un'inflazione ed un abuso di utilizzo sia come termine che come concetto che ne ha confuso il vero senso e significato nel contesto in cui viviamo, assumendo, a forza, vale la di religione. Oltretutto da l'arte di chi la dovrebbe rappresentare, la scienza, e non la scienzah resa religione.

Continuando il discorso, queste limitazioni hanno reso difficile la nostra vita, ed oggi si stanno dimostrando oltre che inefficaci, se teniamo conto dei numeri propinati e del continuo battage del mainstream e delle sue majorettes messi in relazione ai sacrifici stessi e non solo, ma anche vere e proprie imposizioni sociali che stanno erodendo sempre più diritti ritenuti fondamentali e non discutibili senza reale necessità, se non quella di imporre un cambio di vita al mondo intero o perlomeno a buona parte di esso. 

In sintesi questo Natale credo sarà un nuovo spartiacque, un bivio ulteriore lungo la strada nella trasformazione in uomo nuovo con la cancellazione Dell'uomo come.lo conosciamo sinora.

Colleghiamo ai fatti vissuti sinora alle ultime esternazioni del presidente  della Repubblica con cui conferma l'impossibilità del tornare indietro alla normalità ma anzi che dovremo abituarci alla nuova normalità, ovvero alla quotidianità che stiamo già vivendo, con le ultime misure che ancora una volta ribaltano le possibili certezze su cui basava appunto quella nuova normalità che stiamo subendo.

Nel ribaltare e scompaginare ciò che si riteneva come regola per poter basare le proprie azioni nei prossimi giorni festivi nei fatti le azioni sono state due.

La prima e più visibile, a mio avviso, è la concreta impossibilità per molti a non poter intraprendere quei percorsi di cui parlavo prima e legati alla magia del Natale. Si acuiranno le distanza anche in seno alle famiglie già molte delle quali già flagellate dal diverso approccio personale a ciò che viviamo da due anni.

La seconda, forse meno comprensibile, ma ancor più subdola e pericolosa per ciò che avverrà nei prossimi mesi: si continua ad esercitare un potere senza certezza di legalità e soprattutto basandolo sulla confusione che genera timore e paura.

Il combinato disposto di queste due azioni, sommate a ciò a cui assistiamo e subiamo da due anni, stanno ancor più profondamente demolendo l'Uomo per plasmare il nuovo uomo.

Allora cerchiamo di restare lucidi anche e soprattutto in questo periodo, per rigenerarci per quanto più possibile.

Il momento in cui dovremo lordarci le mani si avvicina.

Buon Natale.

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