Il sistema dei crediti sociali


Le spinte che stiamo ricevendo, che sfruttano le opportunità date dalla situazione attuale, sono finalizzate a qualcosa di molto simile a quello che già conosciamo come SCS (sistema di credito sociale) già applicati in Cina.

L'applicazione di alcune pratiche spacciate come di "sicurezza" non sono altro che la parte "educativa" a noi riservata che poi saranno utili all'adozione di un controllo diffuso.

Il controllo sarà visivo ed integrato con una parte invisibile ma non meno pericolosa.

Quella parte invisibile sarà la famigerata Identità digitale che molti scambiano per le c**z**e sui social.

All'identità digitale personale verranno applicate una serie di "regole" come quelle che stiamo subendo con l'applicazione del green pass.

Regole che in occidente, contrariamente alla Cina, essendo più difficile da fare digerire, si è scelto, strumentalmente, di applicarle per il mezzo dello strumento della paura per la propria salute.

Già oggi possiamo capire, se si vuole capire visto che si capisce benissimo, la direzione intrapresa legata alla rispondenza dei singoli ai dettami della community.

Badate bene, ai dettami della community, e non al rispetto di leggi e della stessa Costituzione.

Non a caso la spinta all'inserimento nell'ordinamento di queste "regole", con la scusa dell'eccezionalità degli eventi, è fortemente contrastata da molti giuristi anche se il mainstream e le sue majorettes non pare fare molto risalto a questo fatto di non poco conto.

Nei mesi scorsi a colpi di DL molte di queste "storture forzate" sono state poi trasformate in legge con larghe maggioranze grazie al ricorso alla fiducia da parte del governo.

È stata praticamente azzerata la privacy di ognuno di noi da parte dello stato che quando e come vorrà potrà acquisire ogni e qualsiasi dato e farne l'uso che riterrà opportuno.

Riprova ne è la recente possibilità ai 50enni non sierati di poter ricevere direttamente una multa incrociando dati sanitari, anagrafici e fiscali.

Riflettiamo su questo.

E dopo aver riflettuto due sono le strade possibili : accettare o no.

Ancora una volta se si hanno occhi per guardare e cervello per riflettere si comprende, una volta in più se mai ve ne fosse stato bisogno, della deriva intrapresa con la scusa della "nostra sicurezza".

Una volta inserite alcune norme e soprattutto una volta inserita l'azione derivante  dall'applicazione di tali norme nella testa delle persone rendendole accettate "per sicurezza", il passo successivo non solo è breve, ma è già fatto.

Il sistema dei crediti sociali non nasce per scovare coloro che non pagano, per questo basterebbero le possibilità già in atto.

Il sistema dei crediti sociali apparentemente darebbe una “tranquillità” maggiore, ma solo apparentemente, e a che prezzo?

Verrà presentato come la soluzione a una serie di problemi, ma sarà “il problema”. 

Come per il tracciamento che deriverebbe dalla identità digitale è da irresponsabile rispondere: “io non ho nulla da temere”, così sarà da irresponsbile ritenere che saremo "sicuri" grazie ai crediti sociali.

Oltretutto in base a quali “regole”?

Il sistema che ci stanno apparecchiando è questo: una finta democrazia. 

Le avvisaglie, per usare un eufemismo, le abbiamo già. 

Un parlamento svuotato del proprio ruolo a cui un singolo impone le ratifiche e non permette le discussioni che se anche avvengono sono formali e non sostanziali.

E in questo sono tutti complici. Nessuno escluso.