La conseguenza

Si sta cominciando a comprendere che il mondialismo è stato l'ennesimo modo per arricchire i soliti noti ed aumentare il loro potere reale sulla vita di tutti noi.

Lo strumento prevalente è stato il dogma del prezzo basso ad ogni costo.

Con questo dogma ci hanno portato alla convinzione che si doveva permettere l'erosione dei diritti dei lavoratori.

Abbiamo permesso che venissero inserite e rese preponderanti per grandi fette di popolazione, forme contrattuali che di fatto hanno precarizzato sempre più il lavoro e sminuito il valore dell'opera dei lavoratori.

Con il miraggio di una finta competitività che di fatto non è stato altro che un falcidiamento di diritti e opportunità lavorative, abbiamo acconsentito alla messa in atto della distruzione di quello che era il nostro tessuto imprenditoriale principale che è quello della piccola e micro impresa.

Abbiamo permesso la distruzione di parti della nostra economia che ci vedevano primeggiare a livello mondiale: agroalimentare, innovazione tecnologica, moda, calzaturiero, delegando ad altri ciò che facevamo noi in ossequio alla “finanziarizzazione” dell'economia e ai diktat della UE, decentrando.

Abbiamo e stiamo svendendo, se non regalando, anche il comparto del turismo.

Gran parte di ciò che stiamo vivendo ha radici ben più profonde e lontane di quelle che il mainstream ci sventola davanti con l'intento di non farci capire.

Oggi, dopo tutto questo, si comprende che il futuro economico sarà premiale per chi ha le materie prime e non necessariamente bassi costi di produzione.

Ecco il perché assistiamo ad azioni che evidenziano il loro perché solo in relazione al possesso o all'impossessamento, anche con la forza, della possibilità di disporne.

E noi continuiamo a cedere le nostre “materie prime” con la scusa delle privatizzazioni imposte dalla UE.

Per fare questo debbono anche “spaccare” nuovamente il mondo in aree di influenza più profonde.

In questo modo saremo, se non lo siamo già, solo un paese che dovrà sperare di essere tenuto di conto per produrre a basso costo per conto di altri.

Una sorta di Cina atlantica.

E probabilmente si comprenderanno molti perché.

Il perché dell'immigrazione che subiamo in questo modo  apparentemente incomprensibile.

Il perché della continua ed inesorabile perdita di diritti e del lavoro.

E tutto questo si è messo in moto e si sta realizzando con la complicità dei rappresentanti delle istituzioni, della politica intera, dei sindacati e delle associazioni di categoria.

Ma ancor più con la nostra complicità.

(Foto dal web)