Il cibo è potere

Da alcuni tempi sta divenendo ridondante la notizia della produzione di carne in stabilimenti che nulla hanno a che fare con gli allevamenti.

Così come anche per il latte.

Ciò che solo pochi anni fa veniva descritto come una potenzialità del futuro, sta velocemente divenendo realtà.

In un periodo poi che guarda caso è segnato, tra l'altro, dal timore di carestie e della mancanza di cibo diffusa.

Le motivazioni addotte appaiono tutte nobili e sostenute da una dichiarata convergenza di scienziati e studiosi in vari campi.

Beh, dovremmo essere riconoscenti a costoro.

Poi leggendo l'artico cliccando QUI e riflettendo su come tale possibilità industriale sia possibile qualche dubbio sulla scelta apparentemente ecologista ed ambientalista si fa strada.

Per questa soluzione ci sono voluti e ci vogliono imponenti finanziamenti e disponibilità economiche e tecnologiche non indifferenti.

Ovvero la soluzione è gentilmente offerta dal mondo delle multinazionali che da tempo si dichiarano ecologiste e ambientaliste.

Personalmente ho un'età che mi permette di ricordare ad esempio la campagna a favore degli OGM in agricoltura.

Sempre da parte delle multinazionali.

Campagna con cui si prospettava e si prometteva che l'umanità avrebbe avuto uno strumento importante e definitivo per combattere la fame e la malnutrizione. 

Parrebbe che così non sia stato. Anzi. La fame aumenta così come i prodotti delle aziende multinazionali che si erano rese promotrici di questa scelta salvifica.

A ben pensarci qualcosa è calato. La redditività per i coltivatori. Specialmente per quelli piccoli e nelle aree più esposte alla necessità di cibo per l'alimentazione base.

Stessa strada per l'uso di pesticidi e componenti chimici, che sono sempre parte delle innovazioni tecnologiche, poi rivelatesi pericolose e portatrici di danni importanti agli uomini. E spesso si appura che lo si sapeva sin dai primi momenti della messa in commercio.

Quindi la domanda che mi sovviene è questa: non è che si vuole accentrare industrialmente e nelle mani di pochi la produzione di cibo?

Le motivazioni addotte appaiono simili a quelle degli OGM: sostenibilità, ambientalismo financo ad una ventilata economicità e contenimenti di prezzi.

Quindi la proposta sarebbe: togli gli allevamenti e sostituiscili con la produzione industriale e le stampanti 3D.

E chi può permettersi di fare un simile favore all'umanità ed al pianeta?

Le multinazionali.

C'è da riflettere. Anche se il sentore è che questa scelta verrà imposta a breve.

Forse passando per una necessità verosimile ma forse non reale: la fame.

Alla luce di questo, essendo io abruzzese, e come tale ghiotto di arrosticini, mi chiedo come saranno rispettare e conservate, seppur in una visione di continuo miglioramento nel tempo, i prodotti tipici che sono tra i pilastri della nostra cultura e civiltà prima che dell'economia.

Si perché il cibo, come altre forme di espressione,usi e costumi, sono la base delle identità, prima che dell'economia di un territorio. 

E unitamente alle comunità che vivono in quel territorio convergono nella costituzione di una nazione.

Giusto, le multinazionali hanno come obiettivo quello ben descritto dal World Economic Forum: non possederai più nulla e sarai contento.

Nemmeno una gallina per le uova.

(Foto da YouTube)