Draghi parla di una nuova identità europea.
Ma quale identità?
L'identità che conosciamo sino ad ora è antitetica allo stesso significato di identità ed oggi l'unica identità riconosciuta e riconoscibile è quella antidemocratica e guerrafondaia che stanno prendendo sempre più piede in maniera palese.
Si utilizza il termine identità a sproposito e senza tenere conto della vera essenza che sono i popoli.
I popoli europei sono i grandi assenti e soprattutto i grandi ignorati da questo processo di creazione di un'entità prettamente economica e non socioculturale.
Il neoliberismo che ha ormai profondamente infettato la UE, sta corrodendo come un cancro tutte le costituzioni europee ignorandole e rendendole carta straccia.
Con il Recovery Fund si è rotta l'ultima membrana di sovranità andando ad imporre decisioni ai singoli stati, Italia in testa, legate all'accettazione di condizioni poste dalla UE stessa alla base delle erogazioni.
Di fatto si sono imposte delle sacre senza tenere conto che le stesse scelte sono prerogativa dei singoli stati.
Questa distruzione delle culture e delle prerogative di ogni nazione e popolo, sta preparando la strada all'uomo del futuro.
Un uomo senza legami e senza radici nella sua storia.
La UE non ha riconosciuto le sue radici storiche e filosofiche per accettare supinamente i dettami della finanza neoliberista che ritiene stati e identità, quelle vere, in ostacolo al pari delle costruzioni.
L'identità che traspare dalle parole e ancor più dalle azioni di questa UE è solo discriminante e ipocrita.
Per raggiungere i propri scopi meramente economici tra l'altro per supportare una linea già sconfitta dalla storia recente, non esitano a far morire persone ignare e ancor più ne periranno legittimate dagli accordi Turchia/Svezia/Finlandia con cui si sono seppellite anche le prerogative di presunta civiltà dei due paesi del nord Europa.
(Foto da Pixabay)