L'economia È guerra

In estrema sintesi, il percorso apparentemente modernizzante del rapporto con la moneta in quanto mezzo condiviso e riconosciuto di pagamento che prevederebbe la dismissione della banconota cartacea a favore di una moneta elettronica, non è altro che un ritorno all'esercizio del potere derivante dal fatto di battere moneta proprio delle autorità.

È un fatto storico che ha contraddistinto la diffusione di questo mezzo convenzionale sin dall'inizio.

Non a caso la moneta per essere riconosciuta ed adottata in un dato territorio, viene legata al pagamento di tributi al potere stesso.

Non a caso le effigi riportate sulle varie monete sin dagli albori erano e sono un mix rappresentativo di chi impersonava il potere, re, duca, imperatore, e via via, e la rappresentazione della forma stato e/o dominio in cui tale moneta circolava, in maniera da esercitare la duplice funzione permettere scambi e pagare tributi e nello stesso tempo rammentare chi deteneva il potere.

Per affermare tutto ciò non era necessaria un'economia forte, ma un esercito forte che poi avrebbe permesso lo sviluppo di un'economia forte.

Ovvero una delle prime forme di espansione economica è la guerra.

Oggi assistiamo alla volontà di esercitare il potere derivante dal battere moneta ben oltre la sfera economica e quindi politica in un dato territorio.

E questo avviene sempre attraverso lo stesso strumento, anche se apparentemente con accezioni e modalità diverse: l'esercito e la guerra.