Titoli e dichiarazioni

L'evidenza del fatto che la vittoria alle politiche dello scorso 25 settembre della #Meloni, nei fatti, sia servita solo a legittimare un governo diverso dai precedenti per ovvi ed evidenti motivi di opportunità riferibile anche a potenziali problematiche di ordine pubblico e sicurezza non è ben chiara a molti.

Da subito, già in campagna elettorale, la #Meloni, in coro con #Berlusconi e #Salvini, ha rassicurato sulla prosecuzione dei programmi relativi all'invisibile ma pesantemente presente "agenda Draghi".

Questo dovrebbe bastare per comprendere.

Cosa portano a difesa i suoi tifosi? Ma è un governo giovane e poi ci lo ha preceduto ha creato problemi pesanti.

Basterebbe il voto favorevole a suo tempo al pareggio di bilancio in Costituzione. E questo è un macigno dei più pesanti auto appesi al nostro collo.

I suoi sostenitori si accontentano di titoli e dichiarazioni ad effetto in cui sono inserite parole quali patria, patriottismo, identità, sovranità.

Ma nei fatti? Nulla. Perché per dare valore a quelle parole bisognerebbe essere onesti e dichiarare ciò a cui sta acconsentendo.

Alcuni dicono che sta facendo "tattica" e che prima o poi darà un segnale in tal senso.

Illusione.

Se dicesse la verità, qualunque essa fosse, si che potrebbe salvare la propria figura per un prossimo futuro.

Tacendo si rende complice ed aggrava ulteriormente la nostra già fortemente compromessa situazione.