Scuola 4.0 coltivazione differenziata?

Nella cosiddetta strategia per “rifondare” l’Italia messa in atto con il PNRR non si può non tenere conto della scuola.

La situazione in cui versa della scuola italiana, senza addentrarci nell’aspetto delle strutture, la conosciamo abbastanza bene tutti noi. La profonda crisi che la investe ha origini lontane  ed figlia di scelte viziate e distorte sia dal punto di vista politico che culturale.

La continua ed inesorabile demolizione del ruolo degli insegnanti a favore di una presunta maggiore partecipazione delle famiglie e degli alunni stessi è riscontrabile da chiunque.

Lavorare a scuola significa mettersi fortemente in gioco dal punto si vista personale interagendo con le sensibilità di bambini ed adolescenti in relazione ai concetti che si andranno a veicolare.

È problematico coniugare i problemi dell’insegnamento e dei criteri da adottare nelle valutazioni degli studenti cercando di non limitarsi alla valorizzazione dei più bravi ma cercando di favorire anche momenti di condivisione, partecipazione e libero confronto proprio per valutare e premiare l’impegno reale dello studente e delle sue capacità critiche contrastando pigrizia mentale e passività se non l’abbandono dello studio. E tutto questo non può essere del tutto responsabilità dei soli docenti.

Per “modernizzare” e cambiare la scuola va messo in discussione il sistema politico, culturale ed economico che determinano la direzione che tale istituzione deve intraprendere in maniera funzionale alle loro logiche.

Non sono sufficienti gli specchietti per le allodole quali la rinuncia ai voti e addirittura un sistema di autovalutazione dello studente per parlare di scuola moderna.

Stiamo appunto assistendo ad una iper-tecnicizzazione della scuola, sempre in nome di una ventilata modernizzazione, da parte di questo apparato politico, economico e culturale di matrice neoliberale con una standardizzazione delle competenze che contribuiscono in maniera forte alla formazione delle classi dirigenti di domani e a cui affidare l’immutabilità e l’immodificabilità degli assetti di potere esistenti ponendo pesanti ulteriori limitazioni alla creatività ed al pensiero libero e anche critico che vada oltre i programmi scolastici e il nozionismo 

Per “modernizzare” la scuola italiana si è “deciso” di destinarle una parte del PNRR con l’adozione del “Piano Scuola 4.0” che è la tabella di marcia della progressiva digitalizzazione della scuola italiana sia per la didattica che per l’organizzazione dall’asilo nido all’università.

Si divide in quattro sezioni: Background, Framework 1 e 2 e Roadmap.

Nel documento viene descritto benissimo lo tzunami tecnologico che deve investire ed assorbire le nuove generazioni per il tramite dell’istituzione scolastica e “l’addestramento” a cui verranno sottoposti i docenti finché non saranno sostituiti da robot o similari visti gli obiettivi di standardizzazione dell’istruzione.

Gli stessi docenti saranno divisi in sei livelli tenendo conto delle proprie competenze digitali: A1 Novizio, A2 esploratore, B1 Sperimentatore, B25 esperto, C1 Leader, C2 pioniere.

Le stesse scuole verranno finanziate in base ad un cronoprogramma nazionale, in barba all’autonomia, e dopo aver adottato il documento “Strategia Scuola 4.0” in cui sono descritte le azioni da apportare per permettere questa transizione dal sistema odierno a quello che viene preparato per il futuro della scuola tutta.

Spazi virtuali, metaverso, eduverso, onlife, STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics), sostituiranno completamente la formazione umanistica che è vissuta come una spina nel fianco da soffocare e condurla all’oblio, demolendo tutto ciò che di reale, umano e spirituale è nella scuola.

Questo giustificato da una strumentale emergenza ai fini di una rivisitazione profonda del luogo dove vengono formate le generazioni future.

La scuola così come la conosciamo sta per essere trasformata, per caso, nella metascuola così come scritto da Schwab e compagnia compresi gli Agnelli/Elkann che, casualmente, con la loro Fondazione Agnelli e Eduscopio guidano il sistema scolastico italiano. 

Ci troviamo di fronte ad una differenziazione scolastica con le élite ed i propri sodali che riceveranno un’istruzione ed una formazione classica in ambienti riservati, mentre il resto della popolazione verrà coltivata per divenire acritica e priva di pensiero e creatività sedotta dall’avanguardia digitale.

https://www.renovatio21.com/labisso-del-piano-scuola-4-0/

https://www.fondazioneagnelli.it/progetti/eduscopio/

https://www.fondazioneagnelli.it/

https://www.lafionda.org/2023/01/04/il-tarlo-della-scuola-e-la-crisi-del-pensiero/

https://www.orizzontescuola.it/il-preside-abolisce-i-voti-in-pagella-solo-autovalutazioni-e-prove-pratiche-il-caso-di-pesaro/

https://www.orizzontescuola.it/scuola-senza-voti-si-moltiplicano-i-casi-meno-stress-e-risultati-in-media-con-i-percorsi-tradizionali/

https://pnrr.istruzione.it/news/pubblicato-il-piano-scuola-4-0/