Transumanesimo e intelligenza artificiale nuove catene?

 
Il 23 maggio 2015 è stata approvata dai membri del "Network dei Transumanisti Italiani" la Carta dei Principi dei Transumanisti Italiani. 
 
All'articolo 1 recita: "Il progresso scientifico e tecnologico rivoluzionerà nei prossimi decenni la condizione umana, permettendoci di trascendere i nostri limiti naturali e di incrementare le nostre capacità fisiche e cognitive: grazie a biotecnologie e ingegneria genetica, nanotecnologie e robotica, intelligenza artificiale e neuroscienze, andremo oltre i nostri vincoli biologico-evoluzionistici emancipandoci da invecchiamento, malattia, sofferenza, povertà e ignoranza."
 
Fa riflettere che vi siano uomini che ritengono che l'umano, così come lo conosciamo e viviamo come condizione, debba essere "superato" per sconfiggerne i limiti strutturali e biologici.
 
Le riflessioni che si pongono sono innumerevoli e tutte, a mio avviso, da porre sullo stesso piano.
 
Il concetto di transumanesimo ha radici lontane. Il termine fu coniato da Julian Huxley, biologo genetista e scrittore inglese, nel 1957, e fu creato immaginando scenari di emancipazione dell'umanità.
 
Già nel 1974 lo statunitense Joseph Fletcher, bioeticista, riteneva che per migliorare e non solo curare l'uomo, bisognasse utilizzare la genetica e le altre scienze.
 
Negli anni '80, alla University of California fi Los Angeles, i primi transumanisti americanio si incontrarono per la prima volta formalemente arrivando poi nel 1998 alla nascita del World Trnshuman Association hce ha recentemente modificato il suo niome in Humanity+, ed è la più importante organizzazione internaziionale di questo genere.  

In Italia i due principali raggruppamenti, entrambi affiliati a Humanity+, sono L'associazione italiana transumanisti e il Network transumanisti italiani.

Oggi stiamo vivendo un perido di cambiamento a tutti i livelli, economico, politico, e specialmente a livello sociale e antropologico. E questi cambiamenti epocali a cui siamo soittoposti non hanno un origine dovuta a naturali trasformazioni di abitudini e sentimenti comuni, ma è un progetto prodotto dalle élite sovranazionali.
 
Possiamo dire che il nome di questo progetto è "società aperta" ed stato messo in atto da persone che al solo fine di arricchimento e potere. 


Di questo progetto uno dei pilastri è "l'ingenìgneria sociale" che ha come scopo quello di demolire e controllare l'uomo e il suo io utilizzando una sorta di "caos controllato" lavorando di fatto sulle trasformazioni della società provocando cambiamenti che altrimenti non si verificherebbero.

In questo programma di "ricostruzione dell'uomo" si inserisce l'intelligenza artificiale ed appunto la mnodifica dell'uomo grazie all'apporto fideistico della scienza.

Di fatto si mira a ricreare la coscienza umana attraverso la robotica grazie al culto del progresso tecnico-scientifico materialista proprie della falsa modernità che siamo spinti ad adottare e a subire.

Il fatto che l'intelligenza artificiale inizi a far paura a molti non passa inosservato.

Sta divenendo abbastanza chiaro che tale risorsa tecnologica non avrà applicazioni e quindi ripercussioni nel mondo del lavoro conme ci hanno raccontato per anni, ma sarà fortemente pervasivo e ingerente anche in campi creativi e professionali.

Quale è l'obiettivo successivo dopo aver "istruito" l'intelligenza artificiale?

Il pensiero ibrido. Il collegamento della nsotra corteccia celebrale biologica ad una rete esterna con la funzione di estendere la nostra.

Questa "fusione", paventata da Ray Kurzweil, uno dei maggiori scienzati e futurologi del mondo, dovrebbe permetterci di non soccombere di fronte all'intelligenza artificiale.

Quindi assisteremo al superament dell'hpmo sapiens per come lo conosciamo. 

Ma chi controllerà tutto questo?

Quale sarà la possibilità di accesso a tutto questo?

Tutti potranno accedere a tutto questo parimenti?

Che fine farà l'uomo con l'avvento di una intelligenza artificiale sempre più potente e capace di sostituirlo?

Si fornirebbe alle macchine una sorta di autocoscienza. Snaturando l'uomo rendendolo prono alla scienza e portandolo a pensare che i "misteri" non esistono e con essi seppellire definitivamente la pparte creativa e strattamente personale, lo spirito, che ci rende differenti e soprattutto ci permette di eseritare il "libero arbitrio".
 
Ma chi da l'autorità a costoro di obbligare l'umanità a questo balzo?
 
Vogliono forse imitare Dio eliminado la casualità dell'incedere della vita riportando tutto ad un algoritmo che tutto determina?
 
In parole povere saremo digitalizzati a tal punto da essere messi in pericolo per la nostra libertà intrinseca nell'essere umano? 

"Dio è morto!", scrisse Nietzsche ne La gaia scienza. Ma era un grido di allarme che oggi è ancor più concreto.