Uscire dall' UE è diventata una priorità

di Massimo Gervasi

La pandemia, la guerra, il clima, il green, il benessere dei cittadini, non sono mai stati realmente una priorità per nessun governo, tantomeno per la commissione europea, ma solo un'alibi per distogliere le attenzioni dalle malgestioni e dalle speculazioni.

È notizia di questi giorni che la Commissione europea ha proposto norme più severe in materia di CO2: entro il 2030/2040 i veicoli pesanti dovranno ridurre le emissioni del 90%, ed entro il 2035 le nuove autovetture dovranno essere prive di CO2.

L’obiettivo dell’UE è quello di raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050, ma anche di ridurre le importazioni di combustibili fossili. Un obiettivo legittimo che trova l'appoggio di tutti, anche perché il settore dei trasporti rappresenta la causa principale dell'inquinamento atmosferico; il problema è che svegliarsi oggi per mettere in pratica una tale transizione, rappresenta pura follia.

Abbiamo superato da poco una Pandemia mondiale le cui conseguenze economiche e sanitarie, a causa di una mostruosa malgestione, sono ancora sotto gli occhi di tutti. Siamo in piena guerra, una guerra costosissima che non ci appartiene ma che ci coinvolge come fosse la nostra. L' UE parla di transizione green quando in questo momento storico le tecnologie a zero emissioni non sono ancora disponibili e non si sa quando lo saranno. L'energia alternativa in Italia è sempre stata un fallimento: eoliche ed impianti idroelettrici peggio di tutti, tra speculazioni e abbandono degli impianti. Infine, ma di gran lunga più importante, un'italiano medio oggi non può permettersi un macchina a combustione figuriamoci una elettrica i cui prezzi sono inaccessibili.

Le emergenze a cui siamo stati sottoposti, anche contro la nostra volontà, hanno messo tutti a dura prova con conseguenze drammatiche per macrosettori e microsettori del tessuto economico italiano ed Europeo; ma tutto questo alla Commissione Europea non importa.

L'ennesima previsione del Commissario per l'Economia, l'italiano Paolo Gentiloni, è ipocrita e insensata: "le previsioni economiche dell'UE ci permetteranno di scampare la recessione"... ricordiamo che ad oggi nessuna previsione dell'UE è stata azzeccata.
Tutto viene fatto senza ragion di Stato. 
Il rischio evidente è una colossale frammentazione dei mercati. Solo in Italia sono previsti 250 mila licenziamenti a causa dell'evoluzione di mercato; sono sempre meno i grandi distributori di combustibili disposti a trasformare e a invertire le loro aziende nel green.

Se il Governo Italiano non inverte immediatamente marcia, la recessione per il nostro paese sarà apocalittica
Far parte dell' UE non per forza vuol dire rispettarne le direttive, soprattutto se queste risultano controproducenti per lo stesso tessuto e tenore sociale ed economico del paese.