Città da 15 minuti e chissà cos'altro


Probabilmente qualche anno fa, grazie ad un maggior disincanto, avrei messo una favorevole attenzione a questa proposta urbanistica che gira da tempo ma di cui si parla da poco in maniera più compiuta.

È una forma urbanistica che prevede una certa integrazione con il concetto di smart city di cui credo possa essere ritenuto un elemento di sviluppo ulteriore.

La base della smart city è la digitalizzazione, e quindi uso del 5G, che imperniata nel concetto dei "15 minuti" ed alla luce dei recenti avvenimenti legati specialmente alle modalità di limitazione poste alla persone, mi fa pensare non poco.

Collegando il tutto ai vari programmi di riconoscimento facciale, wallet unico ed identità digitale, com anche le prospettive di supervisione da parte di un unica agenzia internazionale, OMS, non mi pare un buon futuro.

Sarà sicuramente un ulteriore strumento di divisione sociale proprio per i presupposti che molti, purtroppo troppo, non coglieranno.

Oltretutto credo sia anche la dimostrazione di un ulteriore spot a favore di ulteriore abbandono delle aree interne e montane.

Oltre all'ampliamento della forbice negativa in relazione alle aree periferiche delle città italiane già ampiamente degradate.

Per come enunciate le aree 15 minuti avranno bisogno di forti somme investite per la realizzazione specialmente in relazione ai servizi. 

Oltretutto anche e non solo in relazione a questa prospettiva urbanistica dove la digitalizzazione è centrale, mi pongo una domanda che credo sia lecita: per sostenere tutta questa necessaria potenza di calcolo, dove si prenderà l'energia necessaria?

E ancora, come detto da tanti, la gestione sicuramente da parte di privati, quale sicurezze potrà dare?