Calmi


NESSUNO vuol negare che siano in atto i cambiamenti climatici né l'effetto nefasto del potente inquinamento. 

Basti pensare agli effetti dell'eruzione del vulcano Tambora nel 1815, che determinò il cosiddetto "anno senza estate", il 1816.

Quel che si tenta di dire è che sappiamo bene che cambiamenti climatici imponenti ve ne furono sia quando l'uomo non era ancora apparso sia quando non era in grado di inquinare molto, come durante il cosiddetto Periodo Caldo Medievale, quando le alluvioni erano molto frequenti, come oggi.

Un solo dato, tra mille: la rotta di Ficarolo del 1152, quando le alluvioni mutarono il corso del Po, che allora bagnava Ferrara. 

Confrontiamo quindi i dati, pensiamo, dubitiamo, invece di incutere timori da Inquisizione, e di stigmatizzare  ogni minima forma di dissenso definendola "chiacchiere da bar", la versione moderna dell'adagio SUTOR NE ULTRA CREPIDAM, ovvero "ciabattino, non andare oltre la scarpa.

Perché tappare una bocca anziché riflettere su quanto di vero possa da essa uscire?

Del resto, se dovessimo sapere prima di parlare non parleremmo allora mai.

Tanto, di esatto vi è solo la Matematica.

Forse.