Poveri inconsapevoli

Finisce l'era del reddito di cittadinanza.

A mio avviso è  stata un'era di piena confusione e di non reale comprensione della realtà da parte di molti italiani.

Da un lato e dall'altro.

Come tutto ciò che viene messo in campo in termini economici e di sostegno spacca profondamente l'opinione pubblica e spesso, a mio avviso, volutamente.

Come tutti gli strumenti di reddito e sostegno non è stato inquadrato, secondo me, nella giusta prospettiva.

O meglio, preso per se, in gran parte è una cagata pazzesca, ma inserito in un contesto di "mondo del lavoro" come costituzionalmente previsto e non di "mercato del lavoro" come neoliberisticamente imposto, dovrebbe aver avuto il suo perché.

A mio avviso il reddito di cittadinanza, RDC, avrebbe potuto assumere connotati molto ma molto diversi se inserito in un contesto remunerativo dei lavoratori e di tendenza alla "piena occupazione" andando a coprire quelle aree grigie che sono una grande mancanza nel sistema sociale italiano.

Invece abbiamo assistito all'innesco di una guerra, l'ennesima, tra poveri.

Si tra poveri perché molti di coloro che lo contestano apertamente e che "portano a casa" stipendi di poco più di 1.000/1.500 euro, forse non se ne sono ancora resi conto, ma sono i cosiddetti "nuovi poveri", coloro che sopravvivono e che se hanno la benché minima difficoltà probabilmente non riuscirebbero a coprirla se non indebitandosi, pericolosamente.

Tutto questo mentre sotto la spinta del mainstream e della impotenza voluta dello stato, si elencano i casi e li si sottolineano pesantemente per quanto agli abusi ed alle illegittimità di riscossione del RDC.

Come per il 110%.

Molti non riflettono che molti, ma veramente molto italiani, lavorano per stipendi anche inferiori alle mille euro al mese.

Prendete la grande "forza lavoro flessibile", come definirli piace ai neoliberisti bocconiani godendo quando lo leggono sui trattati europei,  impiegata nella gran parte delle strutture statali grazie alle "privatizzazioni" , godono ancora i neoliberisti bocconiani, travestita da cooperative.

Avete mai posto ad esempio l'attenzione ai lavoratori nei servizi nella sanità, pulizie, logistica e chissà cos'altro?

Vi siete mai chiesti che tipo di contratto hanno costoro?

Vi siete mai chiesti quante ore contrattualmente costoro hanno a disposizione?

Vi siete mai chiesti, quando li incontrate nei corridoi degli ospedali e non solo, quanto guadagnano? Se ci campano?

No?

Beh costoro hanno contratti a poche ore che permettono loro di portare a casa poco più di quanto disponibile con il RDC.

Però con tutti costi di dover lavorare.

Certo, perché lavorare costa al lavoratore.

Quindi se gli stipendi sono così bassi e fortemente sperequati in questo "mercato del lavoro" che ca**o pretendete?

Chiudendo, il RDC, con tutti i suoi difetti, da accertare però, non come strombazzato dal mainstream, per molti è come lo stipendio che prendere meno andando a lavorare con dei costi per andarci.

Quindi, come sempre, vi fate "distrarre" dal dito RDC ma non guardate la luna "stipendi" e "contratti", tutti presi a ricercare odio su chi vi ricorre.

Vi siete mai posti la domanda del perché un operaio o impiegato tedesco o francese, anche figlio di emigranti italiani, quando torna al paesello d'estate in vacanza a dare le ferie che ci sembrano da nababbo, ogni 4-5 anni cambia la macchina ?

Rifletteteci. E forse inizierete a guardare e a discutere non sugli effetti, ma sulle cause della crescente povertà in Italia.

E per povertà non si intendono le pezze al culo. Riflettete su cosa e come potreste contrastare o assolvere una improvvisa necessità economica.

Poi se avete una casa siete proprio morti.