Un tempo era "cogito ergo sum"

Al netto del valore relativo alla volontà di esporre il proprio pensiero e quindi se stessi alle reazioni sia positive che negative, mi pongo una domanda: ma noi italiani, abbiamo bisogno di libri del genere o potremmo pensare di dare corpo a qualcosa di molto più produttivo da punto di vista sociale, politico e quindi economico?

O meglio: questo libro o questi libri può essere che siano divenuti lo strumento per esplicitare il proprio dissenso e quindi renderlo impalpabile e inconcludente?

Siamo destinati a belare indicando come nostre le idee di altri e limitarci allo scherno con coloro che hanno idee diverse dalle nostre come in una continua e infinita partita a ping pong virtuale?

Che deludente attesa di un capopopolo che verrà in groppa al suo destriero e con il mantello come un supereroe.

Siamo passati dal "cogito ergo sum" a "esisto finché vivo".