Lù rincr'ch'l

"Lù rincr'ch'l" è un'espressione dialettale abruzzese che possiamo paragonare a quella più conosciuta de "sopr' a lu cott' l'acqua vullìt'" (tr. Sul cotto l'acqua bollente).

Infatti l'espressione "lù rincr'ch'l" presuppone che ci sia stata prima un'altra azione subita: "ha stat' crichilat'" (è stato fatto a pezzetti), che credo possa derivare dal francese craquelé.

Questa situazione, "lù rincr'ch'l", credo sia quella che ci apprestiamo a vivere, e in tempi neanche troppo lunghi.

La "crichilat'" l'abbiamo ricevuta sino a tutta la fase iniziale della primavera con il progressivo, apparente, allentamento da fine inverno sono ad oggi per quanto non solo ai divieti ed alle limitazioni a vario titolo ma sempre finalizzate alla "rieducazione" degli italiani.

Poi un apparente allentamento con l'inserimento nel "catalogo" delle paure della questione ambientale in maniera più profonda.

Ora si ripassa alla paura sanitaria, senza tralasciare la paura ambientale, con anzi la somma di tali "sensibilizzazioni" seguire da "incentivi" rieducativi.

Per quanto alla prima fase di diffusione di uno strisciante terrore invisibile, quello sanitario, già il solo proporre nel mainstream numeri percentuali di cui in effetti non credo ci si capisca molto, ha prodotto un ma serie di atteggiamento, che già alcuni non avevano abbandonato, ma che sembravano superati per i più.

Invece è bastato praticamente uno schioccar di virologi e zac...maschere e disinfettanti subito in atto.

Ed ora arriva appunto il lamento de "lù rincr'ch'l" e sarà, a mio avviso, una passeggiata per i proponenti.

I televirologi si sono ben riposati e nemmeno le recenti informazioni che ne sconfessano molti diktat li ha minimamente scalfito nell'impegno e soprattutto negli obiettivi diligentemente ricercati e perseguiti in pieno rispetto del "protocollo" ricevuto.

Sarà un crescendo rossiniano che ci aspetta nei prossimi mesi e già dalle prossime settimane.

Questa volta sarà ancora più sottoposta a pressione la resistenza mentale degli italiani, condizione necessaria per la ormai a buon punto rieducazione di massa.

E l'obbiettivo principale di questa fase, a mio avviso, sarà proprio la mente degli italiani che spinto e poi risucchiati in un vortice di "resilienza" termineranno con piena lode questa fase.

Del resto il primo approccio, esame potremmo dire, in atto in questi giorni, credo sia stato in buon risultato per i rieducatori.

La profonda divisione sociale e la terrore polverizzazione dello spirito di nazione sta procedendo a buon ritmo e con ottimi risultati.

Del resto in questi 80 anni, ed è evidente al di là dei presupposti, hanno lavorato bene e diligentemente sfruttando ogni singola situazione che si proponeva e creandone dove e quando serviva.

La guerra apparentemente invisibile nelle nostre menti ma che ha ormai mietuto centinaia di miglia di vittime tra gli italiani e milioni di prigionieri i consapevoli e quasi contenti, è nella fase finale.