Preservare

Credo siamo tutti, o almeno in gran parte, d'accordo almeno su un punto: l'Uomo, in quanto tale, sta cambiando.

Indipendentemente dalle ragioni che ne sono alla base di questo forte cambiamento.

Chi la vede come un progresso concreto ed un accrescimento delle sue potenzialità proprio grazie alla tecnologia.

Chi la vede come una sorta di regressione ammantata da un innegabile progresso si, ma solo ed esclusivamente tecnologico.

Per alcuni, maggiormente coloro che la vivono come una sorta di regressione tecnologicamente imposta, evidenziano spesso la necessità di "preservare" la natura umana.

Anche in questa accezione, quella del preservare, non mi sembra ben chiaro cosa della.natura umana si dovrebbe preservare, ovvero le cose da preservare sono tante ma nemmeno si queste c'è una visione comune, si procede in ordine sparso. Ma non potrebbe essere altrimenti.

C'è confusione. Grossa confusione.

Si sono persi tutta una serie di punti apparentemente fermi e in molti casi le visioni si sono completamente ribaltate e quindi i punti di riferimento a cui eravamo abituati sono ormai non più validi e fatichiamo non poco a fissare nuovo palette a cui riferirci.

Complice, aio avviso, la ragionata immissione di varianti nella discussione generale che hanno rimescolato le carte con la pressione di nuove priorità che nostro malgrado ci sono state imposte come ad esempio quella sanitaria e tutto ciò che ne deriva.

Tornando a ciò che so dovrebbe preservare tra le peculiarità dell'Uomo, noto spesso che viene posto l'accento su una presunta necessaria integrità fisica post inoculazione.

Personalmente la trovo una visone limitata.

Questo perché i fattori che possono influire sotto questo aspetto, quello di una "modifica" o di un più ampio inquinamento dal punto di vista fisico, avrebbe ed ha molto percorsi possibili a suo favore.

L'aspetto che credo vada preservato maggiormente è quello e ferito alla profondità del pensiero e della possibilità critica di guardare la realtà che ci circonda unita ad una capacità riflessiva autonoma o serietà in un contesto sociale che sia in grado di ricevere sollecitazioni anche contrastanti, ma comunque arricchenti per tutti.

Beh, questa credo sinceramente sia la capacità che per vari motivi sta scemando.

Quale la soluzione?

Non so. Non credo esista una ricetta per tutto e per tutti. La questione è prima di tutto soggettiva. Poi va messa in relazione con gli altri.

E per questo sono convinto che una buona opportunità personale per mantenere un certo livello di pensiero critico possa essere quello di distaccarsi un po' da tutto e tutti. In maniera ragionata per mantenere almeno una possibilità di visone più libera da implicazioni strettamente personali almeno in relazione ad una macro visione della realtà.

In effetti, come se si riflette si può meglio comprendere, lo spezzettamento delle problematiche implica spesso la.peesita di visione generale. Credo sia naturale.

Ma se non abbiamo una visione chiara macro, ossia delle reali motivazioni che poi muovono a cascata la galassia delle problematiche micro, non comprendiamo le soluzioni per queste ultime.

Quindi, a mio avviso, uno degli strumenti possibili è la misantropia.

Una misantropia ragionata che ci permetta di mantenere un certo distacco da alcune questioni che ci impediscono di capirà il quadro generale in cui queste questioni si muovono.

Per misantropia ragionata non intendo ciò che nell'immaginario collettivo viene imputato al misantropo, per carità, intendo una sorta di distacco appunto per non farsi risucchiare dal grande fratello piuttosto che dalla pubblicità della pesca così come dagli influencer e così via.

L'essenziale. La radice del problema.a cui poi tutte queste cose afferiscono.

Da lontano si osserva meglio e lo spettro visivo così come il campo visivo saranno meno confusi ed inquinati.

Il rischio è quello di una eccessiva soggettività di pensiero. Ma credo sia un rischio accettabile. Specialmente alla luce delle ridotte capacità di confronto che non sia scontro che ormai attanaglia i più.

Pochi contatti, non necessariamente ossequiosi, dovrebbero essere sufficienti per mantenere una certa obiettività.

Al momento opportuno, se mai ci sarà, ma ci sarà, questa capacità intellettuale darà i suoi frutti.