Rovesciamenti

Dopo la fase "sanitaria" e "climatica" necessitava una radicalizzazione ulteriore delle posizioni e delle azioni nei confronti di chiunque manifestasse pensiero critico o perlomeno non allineato.

Sono stati messi in atto altri meccanismi per continuare a rovesciare i paradigmi a cui ci eravamo abituati quantunque gli stessi già mostravano segno di logoramento e di probabili cortocircuiti.

Indubbiamente servivano e servono tuttora e chissà per quanto tempo questioni che appunto per destabilizzare nel profondo le persone, già rese sole anche se tra la folla, dopo la fase sanitaria e climatica.

Naturalmente le fasi sono contigue e sovrapposte nella contemporaneità anche se differite di quel tanto che serve.

Il primo è stato sicuramente il conflitto russo/ucraino sommato alle problematiche di natura economica per molti italiani.

Lì, con il conflitto russo/ucraino, si è data una bella registrata in negativo al processo messo in atto già da prima della fase "sanitaria" con le etichettature delle idee sino al conseguente ostracismo che tuttora continua quantunque dimostrata l'assoluta inattendibilità delle premesse e delle azioni messe in campo.

Ora con la questione palestinese/Hamas/Israeliana/antisemita si è alzata ulteriormente l'asticella della eradicazione dei paradigmi a noi conosciuti approfittando dei precedenti interventi già propinati.

A mio avviso questo è un ulteriore innalzamento per un motivo abbastanza semplice: la questione palestinese/Hamas/Israeliana/antisemita, e metteteci anche qualcos'altro, era già di difficile comprensione nonché di facile polemica in ogni direzione proprio per la sovrapposizione di vari aspetti.

La natura molto variabile delle componenti la questione e la loro sovrapposizione, Hamas con i palestinesi e Israele con l'antisemitismo, genera una forte incomprensione oltretutto accentuata dalle varie tesi sulla proprietà effettiva dei luoghi aggravata dalle diverse interpretazioni religiose.

A mio avviso a dimostrazione di tutta questa confusione innestata su un caos controllato da lontano vi sono una serie di questioni apparentemente rovesciate in relazione a come erano considerate sino a pochi giorni fa.

Ad esempio le rimostranze e la censura forte da parte di gran parte del mainstream italiano ai rappresentanti dell'ONU che hanno significato che vi sono delle risoluzioni che intanto a Israele di ritirarsi da alcuni territori ritenuto indebitamente occupati.

E anche ad esempio il rovesciamento di opinione nei confronti di Patrick Zaki sempre da parte del mainstream italiano che prima longa sostenuto per la sua libertà di opinione e di espressione e poi lo ha isolato ghettizzandoli di fatto dopo che ha espresso la sua opinione su Netanyahu.

E non credo sia un problema della sola sinistra o di una sola parte del mainstream. Questi marciano tutti allineati e coperti. Compatti e all'unisono.

Tutte queste questioni sommate alla questione pratica del lavoro e del potere di acquisto ridotto in maniera drastica, stanno conducendo molti italiani in un cammino pericoloso in terreni inesplorati e in cui si intravede solo paura e incertezza portate ai massimi livelli di tensione.

E questo lo stanno facendo senza nessuna remora per le persone coinvolte che stanno subendo direttamente il massacro. Da un lato e dall'altro.

Perché la guerra e la desolazione sono scelte politiche. E le scelte politiche sono imposte da ragioni economiche di pochi.