Casalincontrada sotto assedio - Come Carluccio uomo di ferro

Sinceramente questa vicenda a mio avviso sta assumendo una conformazione strana. Non oso dire grottesca per rispetto a molti anche non direttamente interessati o coinvolti. Ma sicuramente da fare riflettere per bene soprattutto sulla genesi e lo svolgimento nei tempi, non solo e non certo quelli recenti.

Non è facile trovarsi investito da queste situazioni. Però un atto di responsabilità qualcuno prima o poi dovrà pur farlo.

E la mia sensazione, sempre stando alle chiacchiere da bar che si generano per la lunga sequela di avvenimenti senza riscontro certo e soprattutto esaustivi, è che in effetti si sia creato una sorta di capannello attorno al novello o novelli Lupin che cerca di schivare il cerino acceso che si spegne in mano a chi avrà l'onere di chiudere la faccenda.

Come nel film di Totò "il turco napoletano" in cui tutti temevano Carluccio "uomo di ferro" e cercavano di evitare il confronto diretto con lo stesso fino a quando Totò mette fine a tutto.

Ricorderete la parte finale del film quando congedando l'onorevole di fatto si dice che tutti hanno avuto ciò che avrebbero voluto...ma al problema di Carluccio ci ha dovuto pensare lui da esterno ed estraneo, aggiungo io.

Quindi si aspetta un Totò della situazione?

Sempre per ciò che si sente e percepisce, questa vicenda intanto ha assunto una forma epistolare e burocraticamente ineccepibile.

Tutti giustamente indaffarati e tutti giustamente ricevono qualcosa dalla vicenda.

Vittimismo e una sorta di voyeurismo sono soddisfatti.

Il senso del dovere burocratico pure.

Ricalca perfettamente nella sua apoteosi burocratica la storia di Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno [1]

Adesso c'è anche la notorietà e il risalto della stampa e tutti i personaggi, Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno, possono beneficiarne o sentirsi protagonisti in qualche modo.

Però i percorsi sono ripetitivi e seppur diversi generati da un evidente senso comune e diffuso di interpretare e poi assolvere ad alcuni compiti e ruoli.

Il tempo pare riavvolgersi e riproporre racconti da bar già ascoltati.

Cambi, sostituzioni, partenze, arrivi e anche accoglienze ai piedi delle scalette aeroportuali hanno un lungo filo conduttore. 

L'ipocrisia e l'affetto.

Per me la questione si chiede qui. È un film già visto. Purtroppo.

Per questo vi voglio bene.

[1] https://slideplayer.it/slide/1004245/