La larga partecipazione popolare alle tante manifestazioni di ieri non credo fosse scontata e soprattutto sicura nella sua dimensione.
La partecipazione eterogenea e così sentita per quanto alla comprensione del reale rischio che stiamo correndo era ancor meno scontata.
Hai voglia gli scendiletto del mainstream ad intervistare persone caratterizzate dalla riluttanza farmacologica espressa in maniera anche scomposta.
Hai voglia ad attaccare etichette e a ricercare minuscole questioni da amplificare per gettare discredito e riportare nell'alveo a loro utile del dileggio.
Il riscontro è forte e chiaro.
Gli italiani che hanno mantenuto la capacità di discernere ciò che accade loro attorno hanno dato un segnale chiaro e forte.
Soprattutto un segnale univoco al di là delle personali convinzioni e scelte.
Il livello di questa lotta per la libertà dei singoli e ancor di più di tutti, nessuno escluso, pone su un altro piano la questione.
Si innalza la qualitá del dissenso a questa ulteriore limitazione posta lungo un percorso ormai divenuto evidente di crescente limitazione alla libertà delle persone da un lato ed alla spinta verso l'adozione forzata di modalità di attuazione anche dei singoli gesti che compongono la nostra giornata, come, anche , ad esempio, un acquisto o lo spostarsi a proprio piacimento.
La combinazione di tutto ciò a molti non è ancora chiara quantunque abbastanza evidente.
Ma un dato ormai è incontrovertibile: il livello di comprensione e soprattutto la necessaria unione tra tutti si è messa in moto.
In maniera fragorosa ed irreversibile.
E credo che per le élite il tutto sia accaduto abbastanza inaspettatamente.
#nogreenpass