DUE-FACCE


La realtà ha sempre DUE-FACCE. Come minimo.

Al netto di considerazioni diverse, la situazione reale che stiamo vivendo ormai da quasi due anni ha molti aspetti a DUE-FACCE.

Il primo, e credo più importante e forse meno percepito e ancora più il meno compreso, è quello dello scacchiere politico parlamentare.

Nei fatti tutte le forze politiche stanno solo ed esclusivamente applicando delle regole di marketing proprie per quando la quota di fatturato raggiunta, consenso in questo caso, va consolidato.

Le oscillazioni in più o in meno che nei fatti ed alla luce del sistema parlamentare proporzionale nulla compromettono.

Specialmente se si ha un presidente espressione parlamentare e quindi di accordi e compromesso ammantato dalle migliori intenzioni. Intenzioni a chiacchiere per lo più.

Guardo indietro e non mi viene in mente una sola azione, nei tre governi ultimi e specialmente negli ultimi due, che mi faccia venire in mente una confutazione chiara della tesi prevalente da parte dell'opposizione di turno.

Ergo, siccome il mainstream detta linea, non lasciamola questa linea comoda, ma cerchiamo di consolidare la nostra (loro) quota nel mercato attuale. Ovvero quello dettato dal mainstream stesso.

Ecco perché la caccia e la conseguente eliminazione alle opinioni che portano domande che poi nel ragionamento conducono al confutare alcune delle tesi alla base del castello mediatico costruito.

Ancora più semplicemente. 

Coloro che portano nella discussione tesi che non stanno nei paletti dettati dal mainstream vengono etichettati e quindi resi inoffensivi in prospettiva elettorale.

Questo perché chi non si sente rappresentato dalle forze politiche che operano nei solchi del mainstream, non dovranno trovare forze politiche e quindi proposte politiche a loro confacenti.

Quindi, essendo destinata a salire la quota dei non votanti, proprio per la mancanza di una vera alternativa, tutti gli attori a cui è permesso essere in campo, stanno solo consolidando le proprie quote di fatturato ovvero consenso.

A nulla valgono le piccole o grandi oscillazioni se non per alcuni equilibri interni ai presupposti schieramenti che si dovrebbero fronteggiare in futuro. Forse anche prossimo.

Di fatto si sta sterilizzando il mercato elettorale. Rendendolo monopolizzato dalle DUE-FACCE del mainstream. Che poi compongono la stessa medaglia.

Nessuna azione, anche quella che parte da una presupposta posizione apparentemente avversa alla proposta della maggioranza o parte di essa, viene messa in discussione. 

Limitazioni sugli orari? 

La discussione è su l'ora prima o dopo.

Obblighi sanitari?

La discussione non è sulla tesi iniziale che porta a tale potenziale obbligo.

Ristori?

La discussione è sui tempi, al limite sulla quantità, ma non sulla legittimità.

E via discorrendo.

Basti ricordare il voto al primo DPCM con cui furono gettate le basi di accettazione di tutto ciò che ci portiamo sul groppone.

Poi in favore si telecamere le migliori chiacchiere. 

Avete mai sentito la presentazione di un proposta che, come consentito dalla Costituzione e da tutti i trattati europei, riportasse, per quanto mai dismesso, la capacità allo stato di emettere una propria moneta per superare almeno la contingenza?

Se qualcuno l'avesse mai farfugliata...subito a cuccia. 

Si aizzano solo le tifoserie con argomenti spesso di corollario ma mai sostanziali che potrebbero portare costoro ad un'esclusione dalla linea tracciata dal mainstream.

È il liberismo baby. E se vuoi partecipare devi stare al gioco di chi comanda.