Ma davvero si può continuare a sostenere che l'Unione Europea sia una forma democratica di aggregazione di più stati sovrani su base volontaria?
Eppure basta riflettere sui meccanismi che la regolano e soprattutto sul rapporto estremamente scollegato tra il Parlamento e la Commissione.
Il Parlamento europeo viene eletto democraticamente e ha una valenza presso che propositiva e assolutamente non limitativa nei confronti della Commissione che appunto al suddetto Parlamento non risponde.
Tutte le decisioni vengono prese in seno alla Commissione a suo insindacabile giudizio e decisione.
Quindi dove risiede la democraticità di una tale organizzazione che addirittura si prefigge come scopo quello di assorbire la sovranità dei vari stati?
Lo stesso Draghi e non solo, ha più volte detto, anche in seno al Parlamento Italiano, che una delle strade per rendere l'Unione Europea realmente funzionante sia quella di procedere nella cessione delle ultime parti di sovranità nazionale.
A che condizioni? A che scopo?
Abbiamo visto in questo giorni e soprattutto in questi ultimi anni, non solo gli ultimi due, il vero volto dell'Unione Europea.
È il palese tentativo di azzerare confini tra stati e non solo. Rendere livellate e conformate ad un pensiero unico imposto le culture per poi eradicare ogni pensiero non allineato.
Uno degli strumenti utilizzati è quello dell'utilizzo di capricci umani da elevare a diritti.
Ne sono chiaramente sintomo e prova gli atteggiamenti tenuti nei confronti di paesi fortemente identitari quali Ungheria e Polonia.
Cosa che nei confronti dell'Italia ha trovato terreno favorevole nella mollezza e nella estrema corruzione anche morale che permea la nostra politica.
Nei fatti la Commissione non è altro che un comitato di nominati in rappresentanza di governi nazionali.
Dovrebbe essere una buona cosa. Ma nei fatti è una sciagura bella e buona.
Non rispondono a nessuno e sono in grado di determinare la morte della democrazia in una qualunque delle nazioni aderenti all'Unione Europea e la pena dolorosa assoluta dei suoi cittadini.
E il loro scopo è solo quello di rappresentare interessi di strutture sovranazionali e finanziarie.
La Grecia ne è un esempio chiaro e lampante.
Parimenti non dimentichiamo cosa è successo nei confronti dell'Inghilterra all'indomani della decisone democratica, per mezzo di un voto popolare, che ne sancì l'uscita dall'unione.
Una grande loro fortuna, ma non credo alla fortuna in questi ambiti, è stato quella di non cambiare la propria moneta.
Nei fatti l'Unione Europea, per il mezzo della Commissione, ha ostacolato in tutti i modi questa uscita. Fino a riuscire a fare mettere in discussione più volte il voto democraticamente espresso dagli inglesi facendo cadere più governi e cercando di fatto di favorirne uno che fosse disposto ad agire contro il volere popolare espresso.
Ancora una volta ritengo che, solo per quanto agli ultimi mesi, basti riflettere sul silenzio che avvolge questo comitato di affari nei confronti di ciò che accade in Italia specialmente in termini di forti limitazioni delle libertà personali sancite dalla Costituzione e ribadite in tutti i trattati internazionali.
“Ce lo chiede l'Europa”, con questo mantra ci hanno depredati e resi sempre più inermi specialmente nei confronti del lavoro.
Eppure in questa situazione l'Europa non chiede nulla, non solo a noi popolo italiano, ma a chi sta perseguendo una linea con obiettivi chiaramente non rispondenti alle norme e ancora più al rispetto della vita umana e ciò che contempla.
Eppure in molti, troppi continuano a non voler vedere e quindi a non voler capire ciò che sta accadendo attorno a noi.
Il mainstream martella con la propaganda e la pantomima del “tutto bene” e “tutti sono contenti ad esclusione di quattro sfigati”.
Come ci si può accontentare di queste parole dopo che solo chi non vuole vedere non vede?
Come si può rimanere nella convinzione che l'Unione Europea sia una cosa positiva per noi?
Stiamo divenendo la discarica umana che fungerà da serbatoio per quella minima parte di lavoro che ci faranno fare al servizio di ciò che servirà a mantenere alto il volume ed il valore economico della Germania.
E questo lo faranno, o meglio tentano di farlo, grazie alla complicità di una politica nazionale, che trasversalmente, pare quasi non si accorga e quasi parlo di altro, senza toccare il cuore della questione. Con rassegnazione? Sicuramente con il portafoglio gonfio e privilegi a iosa.
Ancora ci sventolano davanti le bandiere di schieramenti politici che nulla più rappresentano nel concreto.
Prova ne è la manifesta confusione di ruoli tra quello che fu il CDX e quello che fu il CSX.
Per i 5 stelle, vero grimaldello del liberismo, non spreco nemmeno un secondo per analizzare il nulla.
In tutto questo, il problema rimane sempre e solo uno: la coscienza degli italiani.
Quella coscienza critica ormai addormentata e seppellita.