Il banco vince sempre

Quando ci dicono che ci daranno la flat tax, bonus, sconti, tagli del cuneo fiscale, e tutto ciò che incide sulle tasse che versiamo, ci prendono per i fondelli coscientemente come quelli che negli angoli nascosti invitano le persone al gioco delle tre carte.


Di fatto, come i compari del gioco delle tre carte, tutti i partiti dell'arco costituzionale parlamentare consapevolmente si tengono bordone a vicenda sperando di avere la proposta ad hoc ora per questo ora per quell'altro elettore per avere un minimo beneficio in più del compare/concorrente.

Le proposte, anche le più allettanti e apparente perseguibili sono fallate alla base.

Il fallo è riferito all'effettiva impossibilità di dare compiutamente questi denari millantati perché poi, in un modo o nell'altro dovranno riprenderli per assecondare il pareggio di bilancio, tanto esce e tanto entra, tra l'altro palesemente a sfavore del contribuente per il fatto che le somme introitate, per pareggiare il bilancio, dovranno essere incrementate dai costi derivanti dal fatto che la moneta per finanziare il tutto la dobbiamo acquistare nel vero senso della parola.

Ovvero la perdita sovranità monetaria.

Quindi da qui il gioco delle tre carte dove il banco vince sempre e tu ti senti, e lo sei, sempre più povero.

È un lento meccanismo di svuotamento delle tasche degli italiani messo in moto da tempo e di cui non riusciamo a comprendere sino in fondo la portata.

Il tutto anche e soprattutto per la confusione fiscale e per il fatto che non sappiamo mai concretamente quali e quante tasse si pagano e perché.

Non a caso "abbiamo la sensazione di essere più poveri".

E lo siamo concretamente.