Siamo sospesi e lo siamo in riferimento ad un qualcosa che dovrebbe aver avuto un esito ben diverso.
Almeno per rispetto alle istituzioni.
Sia per la possibilità descritta chiaramente nelle norme di partecipare senza la raccolta di firme alle #ElezioniPolitiche22 che nella successiva risposta, ancora persa nei meandri della burocrazia, alle rimostranze documentate presentate nelle sedi opportune.
Il partito politico PPA - Partito Pensiero e Azione - Popolo delle Partite Iva, per il quale sarei stato capolista alla Camera dei Deputati in Abruzzo, aveva ed ha le caratteristiche richieste dalle normative vigenti e anche di tutta la miriade di aggiustamenti appiccicati dopo.
Eppure...siamo sospesi. A tre giorni dal voto non abbiamo ricevuto la benché minima risposta. Ne si ne no.
Pazienza, la strada può continuare.
Adesso a mio avviso si pone un interrogativo: cosa fare il 25 settembre?
Credo che l'astensione sia un mero esercizio ginnico che nessun riscontro causerebbe se non quello meramente statistico con il mainstream che strombazzerebbe le cifre degli astenuti ma di fatto ridacchiando sotto i baffi e continuando nel suo servizi alle élite atlantiste ed europeiste.
Quindi andare a votare. Ma chi votare?
D'acchito scartare tutta la pletora di forze già presenti in parlamento: da Leu ad italexit.
Poi adottare un metodo per scegliere chi votare tra una qualsiasi delle tre forze rimaste: Vita, Alternativa per l'Italia e Italia Sovrana e popolare.
Anche turandosi il naso.
Questo per cercare di infilare un sassolino, per quanto possibile, negli ingranaggi parlamentari.
In attesa che veramente si prenda coscienza delle reale possibilità e necessità di fare un fronte comune e nel frattempo continuare a lavorare per questo.
(Foto da Pixabay)