La tauromachia è una forma di spettacolo di lotta che ha origini lontanissime.
In sintesi si sfrutta la non comprensione da parte del toro di ciò che gli accade attorno e lui per istinto attacca il drappo rosso che gli viene sventolato davanti dal torero.
Questo in sintesi è quello che da tempo avviene anche in Italia per tutto ciò che riguarda la politica.
Da tempo la politica parlamentare non è più il vero governo del paese.
Ha assunto la funzione di drappo rosso nell'areana, Plaza de toros, in cui avviene lo spettacolo.
Noi siamo il toro. Che perisce sempre
Gli spettatori sono coloro che traggono beneficio da tutto ciò che accade in maniera così sottilmente ipocrita ed i loro accoliti.
Il torero è il leader o i leader di turno che appunto agitano il drappo rosso.
In ogni periodo, in base alla necessità e soprattutto in conseguenza del livello di disaffezione verso la politica raggiunto si è usato e si sta usa do come drappo rosso tematiche diverse. Ma sempre simili nel proponimento e nella gestione.
Di recente ricorderete il "torero" Grillo e il M5S con i "vaffa day" e tutto ciò che conosciamo. Era un bel drappo rosso ed infatti ha funzionato per ciò che serviva.
Poi durante la "corrida" ci sono altri personaggi che contornano il toro: i picadores e i banderilleros.
Costoro distraggono e nel contempo aizzano il toro per rendere più interessante il combattimento, che ha quasi sempre ed esclusivamente un finale già scritto nella quasi totalità dei confronti.
E costoro sono coloro che aggiungono varie tematiche che potremmo definire ideologiche alla tenzone ma che hanno lo stesso obiettivo del torero: matare il toro e raccogliere le simpatie degli spettatori.
La ripetitività di tale azione trae forza dalla breve durata della vita e del vero interesse da parte di molti in rapporto all'effetto delle azioni derivanti da questo sistema.
Ogni tanto il gioco si incarta. Ma la brutta fine la fa solo il torero.
Gli spettatori rimangono.