L'effetto farfalla (The butterfly effect)

 

«Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza.»

(Alan Turing, Macchine calcolatrici e intelligenza, 1950)


In sintesi "l'effetto farfalla, the butterfly effect" rappresenta la possibilità che una data azione o un dato avvenimento possa generare una serie di azioni e di avvenimenti che esponenzialmente possono causare nella loro progressione un qualcosa a qualcuno, come ad esempio il potenziale caso citato da Alan Turing, la morte o la salvezza di un uomo.

Ovvero una singola azione può provocare imprevedibilmente il futuro e quindi anche il battito d'ali di una farfalla, da cui il nome del "fenomeno", potrebbe causare un movimento esponenziale di molecole che poi causerebbero un uragano dall'altra parte del mondo.

Senza addentrarci in calcoli matematici e ragionamenti fuorvianti, questo "effetto farfalla" lo possiamo anche assimilare in un certo senso all'effetto moltiplicatore che si ha nel caso ad esempio di una valanga.

Cosa può entrarci questo effetto farfalla con la nostra quotidianità?

A mio avviso molto. Basta guardarci attorno e soprattutto rispolverare nella memoria avvenimenti e fatti apparentemente anche slegati che poi ci simo ritrovati elencati nei motivi dell'accadimento di altre questioni.

Prendiamo ad esempio un ricordo appena rinfrescato del periodo degli attentati in Italia nel periodo 1992-1993 con la morte di Falcone e Borsellino oltre che altri gravi attentati a persone e non.

All'epoca non si capiva, questo per l'opinione pubblica, che l'obiettivo era una trattativa con lo stato da parte della mafia.

Quindi abbiamo una serie di avvenimenti succedutisi a causa di altri e che hanno generato altri avvenimenti e soprattutto modificato molto in quegli anni e per le quali modifiche oggi viviamo altre situazioni poco chiare.

Quindi, se si genera un'azione che potenzialmente ne può generare altre, se le guido in un certo modo, probabilmente potrò raggiungere l'obiettivo che mi sono preposto in origine.

Naturalmente ritengo si possa parlare di macro-obiettivi che a loro volta racchiudono obiettivi intermedi più piccoli ed eventualmente anche frutto della casualità accessoria sia in bene che in male, ovvero sia in direzione del percorso che mi ero prefissato che in direzione contraria.

Un altro esempio che molti di noi hanno vissuto in diretta credo possa essere la vicenda Saddam e la guerra del golfo.

Ricordiamo tutti la boccetta e tutto ciò che in quel momento, dopo anni di preparativi, ha portato l'opinione pubblica a sostenere quella guerra di razzia, come tate altre, spacciata come esportazione di democrazia.

Veniamo ora al succo di quello che adesso stiamo vivendo, anche questo dopo una lunga e laboriosa preparazione, ovvero quello che viene chiamato Grande Reset, o meglio ancora, la scissione in più parti dell'economia mondiale per il mezzo di avvenimenti apparentemente slegati ma convergenti come tempo, azione e quindi come macro-obiettivo finale.

Basta riflettere e pensare dopo ogni panzana, che trae spunto da questioni reali, ma non come ce le manipolano per renderci succubi di ogni spinta e quindi disponibili al sacrificio per il "BENE COMUNE".

Un par di balle.

Naturalmente per gestire tutto questo baillamme di notizie e contronotizie, fatti e controfatti, e far si che l'opinione pubblica sia consenziente, gli strumenti messi in campo sono vari e subdoli.

Alcuni, credo anche fortemente subiti in maniera inconscia, che ci riempiono di dubbi e certezze che però hanno sempre una stessa radice di affidabilità e ripetuta proliferazione.

Quindi vi sono ambienti in cui, anche inconsciamente, si lavora alacremente per produrre una qualche informazione per ciò che sta accadendo in quei momenti, questo ripetuto per decine di azioni e fatti, per poi affidare al mainstream la divulgazione.

Bene il mainstream, ben educato e preparato ad eseguire senza domandarsi cosa sis tia dicendo e quindi su cosa si spingono le persone a credere che sia vero, nei fatti influenza anche le decisioni dei politici.

Infatti la velocità degli avvenimenti e soprattutto la necessità di dimostrare di essere migliore di chi ci ha preceduto, porta i politici al proprio turno a stare in sella, sì, proprio come in una giostra, in cui il giro non cambia mai come il risultato, ad essere di fatto ulteriormente allontanati dalla realtà e spinti ora verso quella parte ora verso l'altra con uno strumento ancor più subdolo che sono i sondaggi.

I sondaggi, ovvero gli umori dell'opinione pubblica verso una questione o un dato momento politico e sociale susseguente o antecedente ad una variazione o messa in atto di una data azione politica dettata a sua volta da altre indagini all'uso specifico di direzionare il tutto.

Quindi, se non climaticamente, ma politicamente e socialmente, siamo sottoposti ad un continuo battere di ali di farfalla che modificano e spingono gli umori dell'opinione pubblica dove vogliono e quindi spingendo i politici ad assecondare quegli umori a loro volta falsati dalla spinta del maistream.

Trovando sempre persone che agognano di salire sulla giostra e girare, in tutti i campi, politica, scienzah, università, pronte a soddisfare l'opinione resa prevalente in quel momento.

Un bel casino vero?

E ci siamo proprio in mezzo, anzi, siamo proprio alla stretta finale.

Non dimentichiamo che in ogni campo hanno fatto e fanno passare passare per rincoglioniti fior fior di professionisti e scienziati solo perché pongono quesiti e riflessioni senza nemmeno arrivare a conclusioni.

Ricordiamo Powell con la boccetta.