Ho partecipato e ho avuto modo di dare il mio contributo che al momento non prevede minimamente un mio nuovo impegno in prima persona per quanto alla fase elettorale.
Ritengo però che un'amministrazione consapevole debba dare alla proprio cittadinanza la possibilità di avere tra i vari strumenti a sostegno dei redditi e delle attività commerciali anche quello di una moneta parallela e/o complementare comune legata e limitata al territorio comunale stesso.
Sia per sostenere il reddito ma anche per dimostrare di scommettere veramente sulla propria comunità e territorio.
Sarebbe poi redimente la scelta dei cittadini di utilizzare o meno lo strumento.
È a cura dell'amministrazione dare la possibilità dello strumento e la necessaria informazione per una corretta comprensione ed utilizzo dopo aver stabilito l'obiettivo da perseguire.
Non è semplice. Ma la strada intrapresa a livello della realtà del vissuto di ognuno di noi e delle intere comunità per ciò che subiamo non potrebbe e dovrebbe non ricercare questa possibile soluzione, anche se parziale, per il problema reale del valore dei nostri redditi e della reale capacità di spesa.
Ancor meglio se, specialmente in aree a rischio spopolamento e di ridotta appetibilità industriale, si estendesse a comprensori intercomunali più ampi, sarebbe un'arma in più per la difesa dell'economia territoriale soccombente nei confronti della grande distribuzione e degli acquisti online.
Il primo passo rimane la volontà politica e sociale di un'amministrazione e della volontà convinta di investirci specialmente acquisendo la consapevolezza che il "sistema" non gradisce e quindi denigra.