La merda neoliberista non ha confini

 

Stiamo assistendo e vivendo sulla nostra pelle tutta una serie di avvenimenti, anche drammatici, che stanno di fatto "rimodellando" il mondo per quanto ai rapporti tra i vari stati.
 
Almeno questo è quello che appare ai nostri occhi.
 
Vediamo concretamente lo stringersi sempre più verso una prospettiva di governo mondiale travestito da qualcos'altro.
 
O meglio, di parte del mondo, quello occidentale, ma anche di quello rimanente.
 
Che confusione. Stati che apparentemente si sfidano e se le danno di santa ragione, tanto il sangue che scorre e il dolore non è degli stati, ma delle persone, che però sembrerebbe che continuino a fare affari tra di loro senza battere ciglio.
 
Dunque, è innegabile che ormai gli stati, e continuerò di proposito a scrivere in minuscolo, sono divenuti strumento delle oligarchie economiche che sono apolidi e soprattutto hanno un rapporto molto pericoloso con la gente, le persone, considerate alla strega di "formiche in un formicaio", questa è l'immagine che mi sono fatto: loro in alto, sopra un soffitto di cristallo, che guardando in basso, con una smorfia anche di disprezzo, nei fatti vedono ciò che noi vediamo quando vediamo un formicaio e distrattamente gli diamo un calcio.  

Quindi gli stati sono divenuti i tramite tra il potere privato, quello vero, e i popoli. Lo stato è divenuto il carceriere di fatto di nazioni intere e il guardiano del rispetto degli ordini delle elite.

Il premio per chi pro-tempore "guida" lo stato, qualunque esso sia e in qualunque porzione di mondo, è la fama e il potere relativo in un dato spazio e tempo solo se però si è giurata fedeltà al "capitale". A ogni costo: whatever it takes.

In tutto il globo terracqueo.

E qui viene il mio dubbio.

Stiamo assistendo contemporaneamente ad una guerra, quella tra Ucraina, come simulacro per conto della NATO/USA e UE, e la Russia, e contemporanemente degli apparenti sconvolgimenti, o perlomeno dei preparativi apparenti, dal punto di vista macroeconomico.

La guerra è chiara: da un alto Ucraina e tutta la combriccola esportatrice di democrazia, Italia in testa, e dall'altra la Russia e non solo, ma in mezzo gli affari diretti ed indiretti, per gli stati intesi come mezzo per fare profitti per le multinazionali, non per le persone, crescono e prosperano.

Ci si spara, ci si bombarda ma si spende e si spande reciprocamente, anche se per interposta multinazionale.

Ma allora sto BRICS, al di là della facile risposta elencando le nazioni/multinazionali che ne fanno e che ne faranno parte, che cosa è in effetti?

La maggior parte delle nazioni che lo hanno fondato e che vi si stanno avvicinando sono saldamente sedute in altri organismi sovranazionali, ONU, OMS e tutto il cucuzzaro, e decidono in ogni caso delle sorti del mondo.

"Va bè" direte "dagli il tempo di organizzarsi". Certo. Non è semplice modificare determiante dinamiche. Sono d'accordo.

La domanda successiva che mi viene è: ma non è che il BRICS è l'altra faccia della merda neoliberista che ci sta sommergendo? [1]

Guardo le nazioni che lo compongono e non solo e cosa vedo: stati/multinazionali che hanno un concetto della democrazia abbastanza "leggero".

Mentre vedo che gli esportatori di democrazia, Italia in testa, cerca quasi di copiare il modello, e credo che stiano quasi per superare i maestri storici, con una continua e costante diminuizione di libertà e di rispetto della libera iniziativa imprenditoriale e quindi del levoro in genere come strumento di affrancazione personale e della società.

Allora si può dare credito a chi ritiene che siano davvero l'altra faccia della merda neoliberista che ci sta sommergendo e che sia stata attivata solo per dare una parvenza di multipolarità e creare ulteriori tensioni che porterebbero le persone, i più almeno, a cercare un comodo rifugio sotto l'ombrello di chi di fatto ha creato tutto ciò?

C'è chi mi dice che questa questione dei BRICS, sempre in macro-economia, sta perlomeno riportando al centro la qualità e il valore di ogni singolo stato e quindi del suo popolo perchè il meccanismo multipolare attivato dai BRICS di fatto prevede che ci sia il riconoscimento tra stati creando quindi dei problemi al sistema di rapporti come stiamo vivendo oggi. [2]

Va bene, però la politica interna? La "democraticità" dei singoli stati"? Sarà appunto un problema interno e ogni popolo se la dovrà vedere per sè.

Rifletto. Rimugino anche e soprattutto su quello che sta accadendo in Italia. Le continue limitazioni impooste anche semplicemente facendoti mancare i soldi per qualcosa oltre la sopravvivenza, oltre alle limitazioni costanti, anche sotto l'aspetto psicologico, non mi danno una buona prospettiva.  

Questo al di là della potenziale contiguità tra BRICS e mondo occidentale esportatore di democrazia.

Mi tornano in mente parole di molti politici italiani. Parole anche di ammirazione per stati arabi, Cina e la stessa Russia. 
 
Il modello a cui si tende credo sia abbastanza chiaro: sacrificati sull'altare del PIL. E muti.