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Una di queste è la nascita della categoria sociale dei "bamboccioni" a cui poi si è aggiunta l'ulteriore definizione di "choosy", schizzinosi, che ne ha allargato il concetto.
Bamboccioni con Padoa Schioppa è del 2007 a cui nel 2012 l'indimenticabile "lacrimevole" Fornero aggiunse lo schizzinosi. [1]
Allora ci furono come sempre delle discussioni a tutti i livelli.
Però non era molto ben individuabile l'effettivo problema da un punto di vista generale.
Si fece leva, per avvalorare il concetto, sia per i bamboccioni che poi per gli schizzinosi, sulla proverbiale "mammosità" dei giovani italiani e della natura appunto delle mamme italiane che avrebbero difficoltà a separarsi dai figli.
Ripercorriamo per sommi capi la genesi dei due concetti convergenti in quella che poi possono dire sia divenuta una categoria sociale: un'etichetta appiccicata ai giovani e soprattutto a quelli che paradossalmente si sono ostinati a rimanere in Italia.
Bamboccioni: Padoa Schioppa intendeva stigmatizzare la tendenza dei giovani italiani a non lasciare le proprie case familiari per intraprendere un percorso autonomo.
Schizzinosi: Fornero, a sua volta, intendeva sottolineare la tendenza dei giovani italiani a "schifare" determinati lavori che secondo la sua visione, e non solo la sua, sarebbero stati propedeutico all'ingresso nel mondo del lavoro per poi impegnarsi nella ricerca di migliore e più confacente occupazione.
Tutte due le definizioni, che possiamo riuniremo un unico concetto, "bamboccioni e schizzinosi", hanno dipinto e continuano a farlo ormai più di una generazione di giovani italiani.
Questo anche grazie al confronto con un'Italia che oramai non esiste più e che proprio in quegli anni scompariva del tutto: la Repubblica di fata sul lavoro e non sulla schiavitù.
Alla luce di ciò che furono i dibattiti e le discussioni di allora, rapportandoci alla realtà attuale, credo sia chiaro e lampante che quelle "definizioni" erano proprie del modo di pensare e considerare "la forza lavoro flessibile" che decantano gli alfieri del neoliberismo ormai imperante.
La valutazione della realtà attuale in ambito lavorativo e sociale, se confrontata a periodi antecedenti, compreso quello della nascita del concetto di bamboccioni e schizzinosi, ci permette di capire che il tutto non ha avuto una genesi casuale ma è frutto di un lungo e dispendioso lavoro politico e sociale di cui non abbiamo avuto contezza sino a quando non lo abbiamo visto azzannarci e succhiarci il sangue.
Eppure quelle parole in tema di lavoro scritte nei trattati europei, che sono assolutamente antitetici alla Costituzione italiana del 1948, erano lì, davanti ai nostri occhi, e specialmente davanti agli occhi dei "nostri" rappresentanti che anche con il beneficio dell'ignoranza, ormai hanno ben dimostrato, come dichiarato da Prodi, chi sono e per cosa agiscono o non agiscono.
Nei trattati si parla tra l'altro della ricerca della "piena occupazione", ma poi ci sono accordi ed istituzioni che si occupano di come mantenere la disoccupazione a detto livelli "come minimo", e guarda caso all'Italia è affibbiata una disoccupazione minima, per combattere l'inflazione, di circa il 10%. Lo "strumento" si chiama Nairu. [2]
E sapete come si calcola la disoccupazione in Italia? Mettendo nel calderone ad uso e consumo anche una sola ora di lavoro in un mese.
Nulla accade per caso.
E intanto con la nomea di bamboccioni e schizzinosi i nostri giovani, spesso insieme ai propri genitori, se vogliono lavorare devono sottostare ad una serie di imposizioni, la prima salariale, che non trovano pari in altre nazioni europee appartenenti alla UE, esclusa la Grecia. [3]
E come è andata e soprattutto che direzione sta prendendo la Grecia lo sappiamo.
Fate 2+2, adesso è più che possibile farlo: è vitale.
Ci hanno fatto considerare sotto una luce negativa i nostri figli, figuratevi per il resto.
[3] https://sergiomontanaro.blogspot.com/2023/10/e-continuano-chiamarla-austerita.html