Ossi e cani

Siamo spesso portati erroneamente e credo per una sorta di superficialità innata a pensare che le questioni economiche non incidano sulle nostre vite.

Basterebbe riflettere sulle frasi fatte che spesso si utilizzano quando si parla tra persone anche del più e del meno riferite appunto al fatto che il "dio denaro" sia sopra ogni cosa. Anche la vita umana.

Riflettere sulle cose che si dicono quasi meccanicamente spesso porta a delle considerazioni che non sempre si ha la lucidità e la prontezza di fare.

Si, prendiamone atto: il dio denaro comanda le nostre vite. O meglio, chi ha le redini della produzione di denaro, come un dio, comanda le nostre vite. Nessuna esclusa.

Questo oltre ogni ipocrisia e oltre ogni considerazione di natura personale che in questo momento ti passa per la testa.

Perché se così non fosse, quella che è la maggior lamentela che facciamo, appunto avere pochi soldi quantunque l'impegno lavorativo profuso, non avrebbe ragion d'essere.

Ma perché il dio denaro, o meglio chi lo "fabbrica", ha questo potere così forte?

Perché ha il potere di vita o di morte per tutti noi?

Per tutta una serie di passaggi che sono racchiusi nel concetto di "macro-economia".

Con la macro-economia si determinano molte, la maggior parte credo, delle azioni che poi incidono realmente sulle nostre vite.

La macro-economia racchiude le modalità con cui si determinano appunto i flussi di ricchezza tra gli in attori economici a livello mondiale: multinazionali e stati, con la partecipazione anche di aziende più piccole ma che in ogni caso debbono sempre far parte di determinati filoni ben determinati.

La macro-economia ha le sue regole e sono quelle che ad esempio determinano le tensioni attuali e quelle passate e contribuiscono a regolamentare i rapporti di forza delle nazioni non solo direttamente tra di loro ma ancor di più nelle organizzazioni sovranazionali.

Si vabbè, ma come fa la macro-economia a determinare le mie fortune e sfortune personali dal punto di vista economico?

Semplice: creando dei problemi appunto macro per poi chiedere che lo risolva la micro-economia, ossia ciò che attiene all'economia interna di uno stato.

Risolutivo per la comprensione di questo diverso livello di azione-reazione che però non combacia nelle proprie modalità di esecuzione può esser descrivere la macro-economia come una sfera che avvolge il mondo stesso e la micro-economia una ulteriore serie di ferie indipendenti tra di loro ma dipendenti in senso unidirezionale da quella della macro-economia che me determina le risorse effettivamente disponibili da cui determinare i vari flussi tra persone e aziende che impone costi che in ogni caso vanno determinati e coperti togliendo una parte di risorse lasciate a disposizione.

In concreto vale l'esempio di Mosler, economista americano, che descrive chiaramente tutto ciò con l'esempio dei 95 ossi messi a disposizione della micro-economia dalla macro-economia in un recinto con 100 cani.

Ovvero la sfera esterna, 95 ossi, incide sul risultato della suddivisione delle risorse nella micro-economia, i 100 cani.

Qui di il problema delle poche risorse lasciate a disposizione non può esser risolto con soluzioni tra i cani perché già sappiamo che almeno 5 rimarranno a secco.

Questa credo sia una discreta immagine per comprendere il perché siamo nelle condizioni che siamo noi italiani: la scarsità di ossi sono i pochi soldi, che tra l'altro acquistiamo concretamente e a caro prezzo, mentre prima, producevamo noi con la sovranità monetaria.

Quindi problemi creato dalla macro-economia non possono essere risolti da soluzioni di micro-economia che avrebbero ben altra finalità.

Qui si capisce la pochezza della nostra politica e il livello di assoggettamento che hanno nel confronti del capitale che gestisce la macro-economia.

Ricordate i 30 miliardi che girano ogni anno cambiando posto quando si fa la finanziaria?

Specchietto per le allodole.

Ed ecco perché le soluzioni non sono mai esaustive e continuative nel tempo ma sono sempre fallaci e da revocare: perché non abbiamo a disposizione risorse che ci sono ma che sono destinate ad alimentare la macro-economia che in sintesi è la finanza, e quindi la politica ha solo un margine fittizio di azione concreta.