La fila

In questi giorni ci si sta confrontando sulle file chilometriche di italiani, sia a piedi che in auto, che hanno acquistato e acquisteranno un panino e qualche patatina.

I commenti sono i più disparati.

Si va da chi addita il cibo come spazzatura a chi identifica coloro che sono in fila come pezzenti pronti a vendersi per uno sconto di pochi euro, da chi sottolinea che coloro che fanno la fila per un panino a pochi euro poi abbiano auto, telefono e abbigliamento che li identificherebbero come ricchi.

Per non parlare di coloro che sono in fila per ore e che in alcuni casi pubblicano sui social scritti con cui invocano il solito asteroide estintore proprio per il fatto di essere loro stessi in fila.

Io penso che la questione, non necessariamente un problema, sia dl diversa natura.

Lo stare in fila per ore sia a piedi che in macchina, e vederlo fare da frotte di giovani ma anche da gruppo di persone di tutte le età, da famiglie intere così come da coppie di fidanzati, non credo si possa risolvere con uno sconto su un panino.

Secondo me c'è qualcosa di molto più profondo.

Così come per gli  "eventi" musicali o anche di altra natura.

Si identificano determinate azioni di qualsiasi natura e in qualsiasi campo come "eventi".

Sono eventi che hanno alla base un solo denominatore: quello economico.

Prendiamo ad esempio il black friday o un qualsiasi evento di messa in commercio per un prodotto a "tiratura limitata" che poi spesso, quasi sempre, si risolve nell'inserimento nel prodotto specifico di una variante non sostanziale ma sufficiente a giustificare tutto il bailamme che si genererà.

Si sta sempre più profilando una società basata sulla conseguenzialitá di azione e reazione motivate da situazioni contingenti specifiche e contingenti al momento.

E questo in tutti i campi.

L'evento rende tutti coloro che vi partecipano come una grande famiglia, una community, che si ritrova in un dato momento e in una data situazione per una data motivazione.

Tutti insieme, felici, seguendo un unico messaggio che subdolamente direzione la mente di molti rapendo la loro attenzione grazie a piccoli ma irreversibili trucchi.

E molti che dicono di osservare dal di fuori e che pensano di non essere stati coinvolti nei fatti lo sono.

Costoro sono sottoposti ad una specie di stress che di fatto li intossica sempre più.

Non ritengo fruttuoso da punto di vista personale tentare di costruire dighe pensando di arginare ciò che ormai sta prendendo il sopravvento.

Credo sia meglio imparare a nuotare in questo mare.